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Spagna-Uruguay 3-1: Furie Rosse implacabili. Buona prova di Cavani

I campioni d’Europa e del Mondo battono quelli del Sudamerica. 70’ di corsa e grinta per il Matador

Al Khalifa Stadium di Doha, Qatar, si affrontano Spagna e Uruguay. Questa affascinante amichevole internazionale mette l’una di fronte l’altra la squadra campione d’Europa e del Mondo e quella campione del Sudamerica; una gara che non lascia indifferenti i tifosi napoletani vista la presenza tra le fila della Celeste di Edinson Cavani che, in questi giorni più che mai, radio mercato dà sempre più vicino al Real Madrid (clicca qui per leggere la notizia tradotta in anteprima da IamNaples.it).

L’Uruguay non sta vivendo un buon momento di forma, lo dimostrano i risultati deludenti ottenuti nel girone sudamericano per la qualificazione a Brasile 2014; la Spagna, invece, è il solito rullo compressore che macina vittorie e goal senza sosta. Tabarez opta per un attacco a due punte e sceglie  di schierare Cavani al fianco di Suarez lasciando Forlan in panchina.

La Celeste parte subito forte ed una pregevole azione manovrata permette a Luis Suarez di involarsi verso la porta avversaria in piena libertà, solo un tempestivo intervento di Puyol salva la Spagna dal probabile svantaggio. Per il capitano della selezione iberica, quella di oggi è la centesima presenza in nazionale. La Spagna muove il pallone come sa fare, ma gli uruguayani non concedono spazi rimanendo compatti e corti tra i reparti. Al 10’ è Fabregas a rendersi pericoloso con una potete conclusione dai 25 metri, ma Muslera è attento e blocca il pallone. Il domino del pallone è appannaggio delle Furie Rosse, l’Uruguay chiude bene gli spazi ma non riesce a ripartire una volta interrotta l’azione avversaria. Al quarto d’ora la Spagna passa: Cesc Fabregas ci riprova dalla distanza e questa volta è più fortunato. Il suo tiro è indirizzato verso le mani di Muslera, ma il portiere ex Lazio si lascia grossolanamente sfuggire il pallone che termina in rete. Spagna in vantaggio. Il Matador, come suo solito, si sacrifica molto ed aiuta i compagni nel tentativo di limitare il tiki – taka dei campioni del Mondo, ma è anche molto propositivo in fase offensiva nella continua ricerca del fraseggio con Suarez. Al minuto 27 la Spagna trova anche il raddoppio con Puyol, ma il direttore di gara annulla per fuorigioco. La Celeste mostra una timida reazione allo svantaggio affidandosi all’impeto di Cavani che non viene assistito al meglio dai compagni. Alla mezz’ora, però, l’Uruguay trova il pari con Cristian Rodriguez. El Cebolla, servito in profondità dallo juventino Caceres, s’infila in area di rigore grazie allo spazio creatogli da Cavani e trafigge con un rasoterra Victor Valdes. L’1-1 si protrae fino al 45esimo senza che le due squadre riescano a creare pericoli particolari alle difese.

La ripresa inizia con un copione leggermente differente: il pallino del gioco passa nelle mai dell’Uruguay che si propone in zona goal con Cavani, ma il Matador si scontra con un puntuale Sergio Ramos che lo segue con attenzione. Nel momento migliore della Celeste, la Spagna si porta sul 2-1 grazie al preciso diagonale rasoterra di Pedro. Tutto parte da un errore di Godín in disimpegno che serve involontariamente Villa; per il Guaje è un gioco da ragazzi premiare l’inserimento di Pedro. I sudamericani, però, non si arrendono ed è proprio Cavani a sfiorare il pari al minuto 56; Valdes si oppone alla conclusione del Matador e devia in angolo. La girandola dei cambi fa calare il ritmo del match; al 70esimo Forlan fa il suo ingresso al posto di Cavani, buona prova del Matador che ha lottato e rincorso tutti i palloni giocabili. Tre minuti dopo la Spagna passa ancora, Pedro porta i suoi sul 3-1 insaccando di destro il delizioso pallone servitogli da Fabregas. Tabarez continua a cambiare ed al 77’ getta nella mischia l’ex azzurro Walter Gargano.

Il secondo goal dell’attaccante del Barça mette la parola fine al match, le squadre non creano altre occasioni goal e dopo quattro minuti di recupero si arriva al triplice fischio finale.

Luigi De Magistris

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