A Recife si affrontano Spagna ed Uruguay per il big match del gruppo B. Edinson Cavani guida l’attacco celeste assieme a Luis Suarez; i due sono entrambi candidati ad indossare la maglia del Real Madrid il prossimo anno. Il ct uruguayano Tabarez sceglie di affidarsi a due centrocampisti di rottura per contrastare il possesso palla degli spagnoli, per questo motivo sceglie di schierare Gargano accanto a Perez. La scelta del Maestro, però, non sembra dare i suoi frutti perché per i primi venti minuti sono a totale appannaggio della Spagna; togliere il pallone agli iberici sembra quasi impossibile. Al minuto 10, gli uomini di Del Bosque vanno vicinissimi al goal con Cesc Fabregas: la precisa conclusione del calciatore catalano si infrange sulla faccia interna del palo. Il vantaggio, però, è solo rimandato e si concretizza al ventesimo con la conclusione di Pedro deviata in rete dal capitano uruguayano Diego Lugano. Edinson Cavani, come al solito, si muove per tutto il campo e si danna come un matto. Il Matador non è particolarmente sereno ed la minuto 25 rimedia un cartellino giallo per una gomitata a Sergio Ramos. Tre minuti dopo, è proprio l’attaccante del Napoli a sfiorare la rete con un colpo di testa facilmente intercettato da Casillas. Ma l’Uruguay è poca, pochissima cosa, ed appena la Spagna spinge sull’acceleratore passa ancora: alla mezz’ora Fabregas pesca con una pregevole giocata Soldado e l’attaccante del Valencia, tutto solo d’avanti a Muslera, insacca il pallone del 2-0. Il finale di frazione è tutto di marca iberica. Gli spagnoli giocano palla a terra e sfiorano per un paio di volte il terzo goal: Xavi e Iniesta guidano la Roja come solo loro sanno fare offrendo giocate spettacolari e preziosismi d’alta scuola. Il primo tempo termina con il risultato fermo sul 2-0. La superiorità tecnica della squadra di Del Bosque è indiscutibile, ma dall’Uruguay ci si aspetta qualcosa di più, soprattutto in fase offensiva. La scelta di Tabarez di affidare le chiavi del centrocampo a due interditori come Gargano e Perez si è rivelata fallimentare; l’assoluta mancanza di qualità in mezzo al campo non giova alla fase offensiva della celeste.
Nella ripresa l’Uruguay scende in campo con piglio decisamente diverso, ma non basta a fermare il possesso palla spagnolo. Le furie rosse non perdono mai palla e le repentine verticalizzazioni di Andres Iniesta mettono in grande difficoltà la retroguardia celeste. Al minuto 62, Tabarez cerca di dare una scossa al match inserendo Nicolás Lodeiro al posto di Walter Gargano, prestazione incolore del Mota letteralmente annichilito dai centrocampisti spagnoli. Anche Del Bosque comincia a cambiare: Santi Cazorla prende il posto dell’ottimo Fabregas. L’Uruguay continua a fare fatica; anche quando la Spagna rallenta, Cavani e compagni non riescono a costruire gioco. A venti minuti dalla fine fa il suo ingresso in campo Forlan. Con l’ex attaccante dell’Inter in campo, Cavani gioca più defilato sulla destra, in una posizione più simile a quella dell’ala che della punta. Per la Spagna entrano in campo anche Mata e Javi Martinez, ma il match destinato ad avviarsi verso il triplice fischio senza particolari patemi. Al minuto 87, però, l’Uruguay accorcia le distanze grazie alla punizione perfetta di Luis Suarez. El pistolero riporta in partita i suoi in maniera del tutto inaspettata e, forse immeritata. Nei minuti finali l’Uruguay prova un timido forcing alla ricerca di un pareggio che avrebbe dell’eccezionale. Cavani, confinato sulla fascia destra, non riesce ad entrare in partita ed a dire la sua nel concitato finale di match. Spagna batte Uruguay 2-1, risultato che va decisamente stretto agli iberici.
A cura di Luigi De Magistris
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