A lezione di tiki-taka. L’Italia guarda il fraseggio della Spagna, corre dietro la qualità della manovra iberica per circa novanta minuti. Il dominio della Nazionale di Del Bosque si traduce, però, solo in un 1-0 con un gol di Pedro al 63′. E’ decisiva un’incertezza di Buffon che aveva detto due volte no in maniera prodigiosa a David Silva, il migliore in campo stasera, e Jesus Navas. L’Italia ha avuto qualche occasione ma nell’arco complessivo della partita ha arrancato contro una Spagna nettamente superiore. Gli azzurri si sono resi pericolosi ad inizio gara con il palo di Cerci, una conclusione di Osvaldo di poco alta e nella ripresa una girata di Paletta in area di rigore che per poco il napoletano Albiol non deviava nella sua porta.
Maggio è tra i giocatori del Napoli convocati nelle due Nazionali che ha accumulato più minutaggio. L’esterno destro della squadra di Benitez ha giocato l’intero primo tempo, poi al suo posto è entrato Abate. Il numero due della Nazionale italiana non è mai uscito dalla propria trequarti, costretto a soffrire contro Jordi Alba che veniva sostenuto anche dai tagli e dagli appoggi di Iniesta. L’Italia ha cominciato la ripresa con Pirlo al posto di Candreva, Abate per Maggio e De Sciglio per Criscito, anche lui in difficoltà sulla corsia sinistra contro Azpilicueta e Pedro. Albiol è entrato al 66′, ha mantenuto bene la posizione in coppia con Martinez e, tranne la deviazione pericolosa pochi istanti dopo il suo ingresso in campo, ha ben figurato. Al 76′ ha fermato Immobile che si sarebbe trovato a tu per tu con Victor Valdes, subentrato dopo l’intervalloa Casillas. L’Italia ha avuto al 92′ un’ultima occasione; è stato Xabi Alonso ad anticipare Destro sugli sviluppi di un corner di Pirlo deviato da Barzagli. Nulla da fare per gli azzurri di Prandelli, al “Vicente Calderon” il divario con la Spagna si è visto ancora una volta. Almeno stavolta non è finita con una disfatta…
Ciro Troise
