Un’ Italia “mazzarriana” esce a testa altissima da questa Confederation Cup. La Spagna, negli ultimi anni bestia nera degli azzurri, sorride dagli undici metri dopo 120′ di equilibrio (ma i primi 45 sono dominati dagli uomini di Prandelli): fatale l’errore di Bonucci. Gli iberici sono invece perfetti, glaciali.
Ciao Stefano- Nella serata della triste notizia del decesso del grande Stefano Borgonovo, gli azzurri, nonostante le assenze importanti ed il caldo africano (ergo brasiliano) onorano al meglio la gara di Fortaleza contro una Spagna non al top. Difesa a “tre” e Maggio in grandissimo spolvero, specie nei primi 45′: a fare la gara sono gli azzurri, alla vigilia dati quasi per spacciati nel replay dell’ultima finale dell’Europeo. Rispetto a quella gara, però, c’è un Balotelli in meno ma molta più prestanza fisica e compattezza da parte di tutti. La gara inizia sul binario giusto: lo sterile possesso palla iberico favorisce le ripartenze italiane, che sfondano sulle fasce con il piccolo grande Giaccherini e soprattutto col velocista Maggio, visibilmente più a suo agio nel ruolo di quinto a destra. E’ il minuto 3′ quando Gilardino tenta la prima girata verso la porta di Casillas: fuori, non di poco. Al 20′ dopo buone occasioni corali di Pirlo e compagni, arriva il primo sussulto: Giaccherini crossa da sinistra, Maggio fa da sponda per Marchisio (forse il peggiore dei nostri) che in tuffo devia alla sinistra di Casillas. Al 36′ l’occasione più ghiotta: Maggio, ancora lui, si trova sulla fronte la palla dell’1-0 dopo un grandissimo cross di Giaccherini, ma l’esterno azzurro colpisce l’ottimo Casillas in uscita. I primi 45′ minuti terminano sullo 0-0, ma con un eloquente “0” anche alla voce occasioni da gol per la Spagna.
Un’ Italia combattiva- La ripresa inizia con un cambio nelle file azzurre: un acciaccato Barzagli (comunque buona la sua prestazione) lascia il campo a Montolivo (che non riesce a griffare il match come vorrebbe) e Daniele De Rossi arretra sulla linea dei difensori. La prestazione del romanista, anche nel ruolo di “libero”, è perfetta, ma la Spagna, forte anche di un Bonucci non proprio a suo agio nel ruolo di marcatore puro, comincia a macinare campo. Brividi veri e propri, comunque, non ce ne sono. L’Italia controlla bene le sortite delle Furie Rosse, ma gli errori sotto porta del primo tempo pesano come macigni: si va ai supplementari con Aquilani che nel frattempo ha preso il posto di uno spento Marchisio e Giovinco che rileva uno sfinito ma non incisivo Gilardino. La Spagna sembra crescere, ma stranamente il profeta Del Bosque lascia in panca Villa e Negredo e sostituisce Torres con il mediano Martinez e Pedro con Mata: si passa al falso nueve.
120′ di passione- I supplementari sono un’altra partita: la Spagna chiude gli azzurri nella propria metà campo, ma la palla più ghiotta dei 30′ addizionali capita sui piedi di Giaccherini. Cross di Candreva (encomiabile, come in tutta la Confederation) dalla destra, palla sporcata da Giovinco e sinistro di prima dell’esterno juventino che si infrange sul palo alla destra di Casillas, che forse non ci sarebbe arrivato. Anche gli iberici colpiscono un legno, con Xavi, ma il suo tiro è deviato sul legno dall’estremo difensore azzurro Buffon, non propriamente perfetto nell’intervento sul fendente dalla medio-lunga distanza. Chiellini ha i crampi, De Rossi è al limite, solo Maggio sembra ancora fresco: si contano i minuti che separano gli azzurri dalla lotteria, per antonomasia a noi non propriamente cara, dei rigori. E rigori furono.
Rigori ancora fatali- Dal dischetto segnano tutti, inizia Candreva con uno scavetto, finisce Navas con un tiro preciso che spiazza Buffon: l’unico errore, fatale, è di Bonucci. L’Italia dovrà accontentarsi della finalina con l’Uruguay di Cavani: applausi per i nostri, ma quanti rimpianti, specie per le occasioni della prima frazione di gioco. Ottima la prova di Maggio, apparso in grandissimo spolvero: quando l’azzurro è al top dal punto di vista fisico i suoi limiti tecnici vengono quasi in secondo piano. E’ lui, infatti, l’uomo più pericoloso della banda Prandelli: peccato per l’errore a tu per tu con Iker Casillas. Spagna ancora bestia nera dell’Italia, ma stavolta il gap tra le due formazioni è sembrato ai minimi storici.
Spagna- Italia 7-6 d.c.r. (0-0 dopo 120′). Ecco il tabellino del match con i voti di IamNaples.it:
SPAGNA (4-3-3): Casillas 6.5; Arbeloa 6, Piqué 6, Sergio Ramos 6.5, Jordi Alba 6; Busquets 5.5, Xavi 6, Iniesta 6.5; Pedro 5.5 (dal 34′ s.t. Mata 6), Torres 5.5 (dal 4′ p.t.s. Martinez 6), Silva 5 (dall’8′ s.t. Navas 6). A disposizione: Valdes, Reina, Albiol, Azpiliqueta, Monreal, Fabregas, Cazorla, Villa, Soldado. All. Del Bosque 6.
ITALIA (3-4-2-1): Buffon 6; Barzagli 6 (dal 1′ s.t. Montolivo 5.5), Bonucci 6, Chiellini 6.5; Maggio 7, De Rossi 7.5, Pirlo 6, Giaccherini 6.5; Candreva 7, Marchisio 5.5 (dal 34′ s.t. Aquilani 6); Gilardino 5.5 (dal 1′ p.t.s. Giovinco 6). A disposizione: Marchetti, Astori, De Sciglio, Diamanti, Cerci, El Shaarawy. All. Prandelli 6.5
ARBITRO: Howard Webb 6 (Ing).
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