Ladies and gentlmen, il mercato: che appare in lontananza e però si vede, si sente, perché è nell’aria sempre e stavolta ancor di più; perché mancherà Insigne per (circa) sei mesi e vabbè che tornerà Mertens, ma poi a dicembre se ne andrà Ghoulam in coppa d’Africa e non si sa quando tornerà Zuniga. Signore e signori, il mercato: che tiene in ansia, che offre sogni – talvolta pure qualche incubo – ch’è un modo per avvicinarsi al futuro, per provare ad opzionarlo, per «leggerci» dentro. Il mercato che pende a sinistra, of course, perché adesso l’emergenza è là, su quella fascia dalla quale, uno alla volta, sono stati estirparti prima un fluidificante, poi un esterno alto. Il mercato che va su e giù, lungo quella corsia che dev’essere attraversata pure da un virus, perché così procede adesso, con un elenco nutrito nelle quali – ovvio – non mancano le sorprese.
IL «BASSO». Senza Zuniga, per il momento; poi, dal 23 dicembre, senza Ghoulam e quindi solo con Britos: sarà un inverno caldo, persino torrido, alla ricerca d’un uomo che sappia dare consistenza alle proprie aspirazioni e che corra, corra verso l’infinito, un po’ come Ricardo Rodriguez (23 nel prossimo agosto) svizzero del Wolfsburg che da un bel pezzo è nel data base di Castelvolturno. Però un’occhiatina pure a destra, in prospettiva, avendo Maggio e Mesto il contratto in scadenza nel giugno del 2015: Ricardo Van Rhijn (24 a giugno) dell’Ajax s’è guadagnato la precedenza, ma Darmian (25 a giorni) è più di un’idea, che va a scontrarsi però con la Juventus. Una volta, e mica molto tempo fa, sui taccuini c’era registrato anche il numero di Achraf Lazaar (23 a gennaio) che fa il «pendolare» a Palermo: è una ipotesi che resta viva, ma resta semplicemente un pensiero di questo autunno lunghissimo.L’«ALTO». Però c’è dell’altro, inevitabilmente, perché serve, perché non si può pensare di andare avanti con due soli esterni di ruolo, perché come ha detto Bigon, il ds «l’infortunio capitato a Insigne ci spinge a muoverci sul mercato: ma sarà un’operazione mirata, non compreremo per il gusto di farlo». E allora bisognerà sceglierlo: Perisic (26) ha un suo appeal, ma Carlos Vela (26) non è mai uscito dai monitor, anche se ha una vocazione squisitamente offensiva, un po’ come Mertens, un po’ come Insigne, un po’ come piacciono a Benitez che poi sa come chiedere ai giocatori di andare a coprire. La capacità di fare l’una e l’altra cosa, la disponibilità al sacrificio appartengono alle abitudini di Manolo Gabbiadini (23 da compiere oggi e dunque auguri), un pendolino che al Napoli ha un gradimento elevatissimo: due anni fa, stava per succedere, poi la trattativa con l’Atalanta si inceppò e spuntò la Juventus; stavolta, c’è una situazione logisticamente diversa, con spazi liberi – pure nella logica del turn over – su entrambe le corsie: Gabbiadini sembra fatto su misura per il 4-2-3-1, ha sensibilità tecnica ed una assoluta generosità che lo tiene, in questo momento, nella top five dei pretendenti al ruolo. Dalla Francia rimbalza un’eco: Jeremy Toulalan (31 nello scorso settembre) potrebbe cogliere una opportunità, ma ha caratteristiche differenti alle necessità attuali e comunque uno spessore che induce a dar sempre ascolto al chiacchiericcio. Al mercato pure un sospiro diviene un indizio, talvolta una notizia: Gabbiadini & company…
Fonte: Corriere dello Sport
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