Gli occhi del Pampa. Radar, al nostro servizio. Un Napoli scannerizzato da Roberto Sosa, ai raggi X davvero. Dall’allenamento all’Europa League, la squadra di Benitez studiata da vicino. Vicinissimo. “Al ritmo del Pampa” torna con uno speciale dedicato agli azzurri, osservati speciale da vicino a Castelvolturno dal loro ex centravanti, presente e spettatore interessato ed attento anche nella gara di ieri sera al San Paolo. L’Europa League, Benitez ed i suoi schemi, la forza degli azzurri. Roberto Sosa analizza così il Napoli di Don Rafa, in attesa di rituffarsi sulla Lega Pro con Savoia-Casertana domenica prossima. Al ritmo del Pampa, al battito della sua città. Partendo dal Trabzonspor…
“Il Napoli avrebbe meritato di chiudere questa doppia sfida con 8/9 gol all’attivo, De Guzmanpoteva fare 3 gol, così come Callejon. E’ stata una sfida personale col portiere del Trabzonspor,che si è messo in mostra con due/tre parate impressionanti. Il pubblico del San Paolo è stato bravo ad applaudirlo. Il segnale più importante secondo me è stato l’abbraccio della squadra ad inizio partita, dimostra uno spirito di gruppo importante e questo può fare la differenza. Il gruppo è unito, il turnover che fa Benitez funziona. Il sorteggio? La cosa più importante per il Napoli è stato evitare un derby italiano, così come squadre difficili tipo Wolfsburg o Zenit. Adesso ha un’opportunità importante per continuare il cammino europeo: portare a casa l’Europa Leaguenon sarebbe male, e darebbe anche la qualificazione alla Champions. Il Napoli è in corsa su tre fronti. Benitez punta molto sul gruppo, sta arrivando in questo sprint finale con i giocatori al top. Mi auguro per loro e per il calcio italiano che l’allenatore spagnolo possa rimanere anche la prossima stagione, è un passo avanti a tutti. E’ un allenatore al livello di Ancelotti, Mourinho, è il valore aggiungo per il Napoli e per il campionato italiano. Se dovesse terminare la sua avventura a giugno, sarebbe un peccato ed una sconfitta per tutti. Ho avuto modo di osservarlo da vicino a Castelvolturno: lavora bene, i suoi metodi di lavoro e di preparazione sono di altissimo livello. Il turnover è fondamentale in questo calcio d’élite. Una rosa ampia è fondamentale, davvero. Aneddoti? Contro il Sassuolo si è stirato, scherzando mi ha detto che dava la colpa a Pecchiadicendo che a casa ha la bambolina voodoo per lanciargli le maledizioni e così prendere il suo posto. E’ un personaggio carismatico, da lui si può solo imparare. A me, personalmente, piace molto il suo 4-2-3-1 e in generale questo modulo, perché ti permette di essere molto offensivo quando attacchi e molto coperto quando non hai palla. Abbiamo parlato molto tatticamente dei movimenti di questo sistema di gioco, posso imparare molto da Benitez. Ero già andato col corso degli allenatori, questa era la prima volta che andavo da solo nello spogliatoio, nel suo ufficio. Un arricchimento importante per me”.
Fonte: gianlucadimarzio.com
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