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SOS Centri Sportivi Privati, sit-in davanti la sede della Regione Campania

Si sono riunite 85 Associazioni, tra scuole calcio e centri sportivi

Si sono riunite 85 Associazioni, tra scuole calcio e centri sportivi. Stamattina davanti il Palazzo della Regione un gruppo composto da proprietari di strutture sportive, presidenti e rappresentanti di varie ASD ed SSD hanno dato vita ad una protesta pacifica, per far sentire più forte la propria voce sia per la riapertura che per eventuali aiuti da rivolgere a questo settore. Un settore devastato dalle misure previste dal lockdown e tra i pochissimi ancora lontani dalla riapertura definitiva.

I punti

Poca chiarezza sulle responsabilità, una riapertura per le scuole calcio che non permette di fare calcio, l’impossibilità di fare una partita. Sia per gli adulti che per i bambini. Aspetti che precludono la reale attività calcistica e che compromette soprattutto, la tenuta in vita dei centri sportivi dedicati al calcio.

Il fitto dei campi serale offre un grosso sostentamento sia alle famiglie che gestiscono i centri sportivi, sia alle società che hanno nel centro sportivo un supporto economico. Non poter ospitare una partita di calcetto comporta grosse perdite economica, che dopo tre mesi di lockdown si fanno sentire pesantemente sulle casse di famiglie e società sportiva.

La stessa “falsa partenza” delle scuole calcio sta creando non pochi problemi. Dal 25 maggio possono riaprire i centri sportivi, per cui anche quelli dedicati al calcio. Eppure la stragrande maggioranza ha deciso di attendere, qualcuno ha anche già alzato bandiera bianca. Ciro Caruso, Striano, MEP Calcio. Sono alcune delle scuole calcio che hanno già dato il rompete le righe per questa estate.

Dubbi sulla reale responsabilità, presenza di un medico sociale sulla struttura, misure troppo restrittive che non permettono di fare calcio. Va bene l’allenamento individuale, ma presto giovani atleti e bambini si stancheranno di non avere un confronto, di non vivere la competizione. Oltretutto va considerata la reale migliorabilità dell’atleta con allenamenti individuali fini a se stessi. Sono tutti aspetti che portano alla disaffezione dei giovani atleti verso lo sport e la disciplina stessa. Motivo per cui si parla di “falsa partenza”, in un momento in cui la stessa FIGC fa fatica ad esprimersi con un protocollo, che tarda ad arrivare. Dovrebbe essere proprio oggi la data dell’ormai troppo atteso quadro delle linee guida della federazione.

Assistenza

Oltre allo spirito di squadra (per una volta, aggiungiamo), questo gruppo di centri sportivi e scuole calcio ha potuto contare sull’assistenza legale dell’Avvocato Fabio Cristarelli, già nel direttivo del Casoria Calcio, e sulle capacità aggregative di Umberto Marino. L’ex portiere del CTL Campania si è fatto portavoce di questo movimento, che con questa protesta pacifica, spera di attirare le attenzioni sul settore calcio dilettante. Lontano dalle luci della ribalta della Serie A.

fonte:corrieredelpallone.it
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