Il momento è arrivato. Questo pomeriggio sapremo che razza di Mondiale attende l’Italia. Sperando che il tè – l’ora (molto dopo le 17) è quella canonica, anche se non siamo… inglesi – non ci vada di traverso. Tutti davanti alla tv, quindi: Rai 2, Sky Sport 1 e Sky Supercalcio (saranno 193 i Paesi collegati). I rischi che la squadra di Cesare Prandelli corre li sappiamo già da martedì, cioè da quando la Fifa ha usato un occhio di riguardo per la Francia, rivoluzionando i criteri del sorteggio. Azzurri con Brasile, Olanda (o Francia) e Stati Uniti? Sarebbe la iella che si materializza. Italia con Svizzera, Algeria e Honduras, vorrebbe dire che la fortuna si è tolta la benda e ci ha puntato…
IL MECCANISMO – Le squadre teste di serie, cioè le occupanti dell’urna n. 1, occuperanno automaticamente la posizione 1 del gruppo nel quale sono state sorteggiate: il Brasile, padrone di casa, è stato assegnato al gruppo A. Prima di cominciare il sorteggio vero e proprio sarà effettuato un presorteggio e ci saranno i primi brividi per l’Italia: sarà estratta una della nove Nazionali europee dall’urna 4 e sarà inserita nell’urna 2, dove raggiungerà le cinque africane, il Cile e l’Ecuador. Con tre compagini di tre Confederazioni diverse, aumenterebbe quindi il rischio di venire meno al criterio di separazione geografica. Per evitare ciò, la Fifa si è inventato questo stratagemma: le quattro teste di serie sudamericane (Brasile, Argentina, Colombia e Uruguay) verranno messe in un’urna extra, dalla quale sarà estratta una squadra che farà compagnia all’europea «scivolata» dalla 4 alla 2. Dopodiché si procederà con le rimanenti sette squadre della seconda urna, che completeranno in seguenza i gruppi dall’A all’H. E’ chiaro che c’è l’eventualità durante la cerimonia di saltare alcuni gironi per rispettare il principio della suddivisione geografica. Alla fine, cinque degli otto gironi avranno due squadre europee.
O REI HA DETTO NO – Sarà Cafu a sostituire Pelé in rappresentanza del Brasile nel sorteggio di Costa do Sauipe. Ma il difensore di Roma e Milan, Campione del Mondo nel 2002 in Giappone e Corea del Sud, sarà in compagnia di altri prestigiosi ospiti – tutti vincitori del Mondiale – chiamati a partecipare al sorteggio: da Alcides Ghiggia (Uruguay), che nel 1950 inflisse al Brasile la più pesante delusione della sua storia calcistica, a Fernando Hierro (ds della Spagna in Sudafrica 2010), passando per Geoff Hurst (Inghilterra 1966), Mario Alberto Kempes (Argentina 1978), Lothar Matthaeus (Germania 1990), Zinédine Zidane (Francia 1998) e Fabio Cannavaro, capitano degli azzurri in Germania nel 2006. Hanno confermato la loro presenza 30 commissari tecnici delle finaliste. Mancheranno il «Maestro» uruguaiano Oscar Washington Tabarez (operato mercoledì alla colonna lombosacrale) e il messicano Miguel Herrera, insediatosi sulla panchina de «El Tricolor» dall’ottobre scorso. Sotto lo slogan «Tutti uniti in un solo ritmo». a presentare la cerimonia – costata circa 7 milioni di euro – sono stati chiamati l’attrice e modella Fernanda Lima e il suo compagno di vita, l’attore Rodrigo Hilbert, mentre si esibiranno diversi gruppi musicali brasiliani, come Vanessa da Mata, il gruppo popolare Alcione, Margareth Menezes e il rapper locale Emicida.
TORTA DA SPARTIRSI – Sepp Blatter, che si è rimesso «nelle mani di Dio o di Allah, affinché i lavori dello stadio di San Paolo siano completati in tempo», ha annunciato ieri un incremento del montepremi che le 32 finaliste si potranno dividere: 576 milioni di dollari (poco più di 424 milioni di euro), il 37% in più rispetto a Sudafrica 2010, che distribuì 420 milioni (309 milioni di euro). Alla squadra che alzerà la Coppa del Mondo andranno 35 milioni di dollari (30 quattro anni orsono), al cambio oltre 25,5 milioni di euro, mentre la perdente della finale si «consolerà» intascando 25 milioni. A scalare gli altri premi: 22 milioni alla terza e 20 alla quarta, 14 milioni le formazioni uscite ai quarti di finale e 9 quelle uscite agli ottavi. Infine alle nazionali eliminate alla fine della prima fase andranno 8 milioni di dollari. Una torta che ingolosisce e che va ben al di là del fatto puramente sportivo.
Fonte: Corriere dello Sport
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