Il Napoli arranca, la Primavera vola. Gli azzurri di Mazzarri inseguono l’obiettivo terzo posto, gli azzurrini di Sormani, invece, battendo sabato prossimo la Lazio a Frattamaggiore chiuderebbero la stagione al quinto posto e volerebbero ai playoff. Dovranno poi vincere due gare in trasferta, per approdare alla poule scudetto. Quello, come sottolinea Sormani, «è un sogno. Noi non ci poniamo limiti,madobbiamo pensare di partita in partita
La grande rimonta Già, perché così facendo la sua Primavera che a fine girone d’andata stazionava a centro classifica, ha dato vita a una incredibile rimonta. «La molla è scattata nelle vacanze di Natale, ci siamo guardati negli occhi e ho detto ai ragazzi che potevamo stupire chi non credeva più in noi». Così è stato, merito soprattutto del gruppo. «Educazione, rispetto reciproco e uno spogliatoio unito: così abbiamo cominciato a vincere. Al Viareggio abbiamo giocato bene,macol Bruges siamo stati sfortunati. Solo una squadra con grandi doti morali si sarebbe rialzata come abbiamo fatto noi». Senza le qualità dei singoli, però, la scalata non sarebbe stato possibile. «Siamo una squadra giovane, ma di prospettiva. Abbiamo lanciato un ’96 molto bravo come Tutino e ne abbiamo un altro, Romano, in organico. Il collettivo sta esaltando i giocatori di maggior talento. Uno come Di Donna, che gioca poco ma trasmette valori positivi, per me è determinante quanto possono esserlo i vari Dezi, Nicolao, Allegra, Insigne (Roberto, il fratello piccolo di Lorenzo, ndr), Palma, o Novotnhy». Già, l’ungherese è stata la classica ciliegina sulla torta: ha già segnato 5 gol, risultando decisivo anche nell’ultima giornata ad Ascoli. «È stato bravo il reparto scouting a individuarlo e il direttore Bigon a crederci. Mi hanno mostrato alcuni suoi filmati e ho capito che ci avrebbe messo poco a inserirsi. Il suo acquisto (è arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Veszprem, ndr) può segnare una fase nuova per il settore giovanile».
Investimenti Già, perché il Napoli deve cominciare a investire nella «cantera». «Dobbiamo tornare al più presto a produrre giocatori per la prima squadra. Io mi sento parte di questo progetto, machi lavora con i giovani ha bisogno di motivazioni e di vedere che la società crede fermamente nel valore del vivaio ».
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
C.T.
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