La lunga giornata dei Napoli. I Napoli, sì: due, una sola anima. Tra Roma e Ascoli Piceno, tra grandi e piccoli sogni di grandi e piccoli e azzurri: la squadra di Mazzarri all’Olimpico con la Lazio alle 21 e quella di Sormani alle 12 contro i mini bianconeri nel bel mezzo della primavera di aprile. O dell’aprile della Primavera, se volete: mese cruciale, momento clou per la rincorsa a quel traguardo chiamato playoff. Ora possibile. «E’ stuzzicante, una bella sfida, anche se oggi la partita di Roma è di tutt’altro spessore. L’aspetto fondamentale, a prescindere dai playoff, è continuare a crescere». E a stupire: considerando il solo girone di ritorno, gli azzurrini sarebbero secondi.
IN FUNZIONE – Numeri e posizioni, ma soprattutto un progetto. Che quando si parla di giovani è la parola giusta, anzi perfetta. «E’ proprio a migliorare la mentalità, che puntiamo: bisogna inculcare un principio di collaborazione piena, totale tra tutti gli elementi di questo settore giovanile. E’ l’aspetto su cui insisto sempre: dai tecnici ai giocatori, fino ai collaboratori». Uomo squadra. Allenatore di un gruppo: è così che Sormani si presenta. Anche quando spunta il parallelismo delle due partite: «Le sfide con Ascoli e Lazio non sono paragonabili: quella dell’Olimpico è un’altra storia, potrebbe determinare il futuro di tutti noi. Perché la Primavera vive in funzione della prima squadra. Siamo al servizio dei grandi».
L’APPLAUSO – Lo slogan torinese di De Laurentiis, “largo ai giovani”, ha mirato e poi sparato i riflettori proprio sul vivaio azzurro. Di cui lui è il primo riferimento: genovese, figlio dell’arte di Angelo Benedicto, 47 anni ad agosto, Adolfo Sormani detto Dodo va all’assalto dei playoff (ora a un punto) anche un po’ in emergenza: senza Roberto Insigne e Jacopo Dezi, insieme con Palma la qualità e la quantità. A proposito di Dezi: «Quando è stato convocato da Mazzarri per la trasferta con la Lazio, ci siamo riuniti nello spogliatoio e l’abbiamo applaudito. E’ una vittoria del gruppo. E’ così che ragioniamo ed è così che dovremo crescere: acquisire una mentalità di osmosi costante. Vincere, e abituarsi a vincere è importante soprattutto per un eventuale salto di qualità dei singoli, ma il mio primo obiettivo è che la squadra esprima sempre un buon calcio».
IL FUTURO – Missione che gli è riuscita regolarmente, in questa stagione. Con la squadra più giovane del campionato, tra l’altro: punta su tutti ’94, Sormani, e lancia i ’96. Ovvero ragazzini veri, rispetto alle altre. Preparato, serio, bravo davvero l’allenatore della Primavera. E il futuro? «Spero di proseguire questo percorso. E tengo molto a ringraziare tutte le persone che ogni giorno danno l’anima per migliorare il settore giovanile: dal responsabile sanitario, il dottor Raffaele Canonico, al prof Giannotti e il magazziniere Frulio. Nessuno escluso». Tutti insieme appassionatamente. Si lavora e poi si scherza. A proposito: gioco dei pronostici per i due Napoli? «Per carità, no: dico solo che il risultato dell’Olimpico è fondamentale, mentre noi c’impegneremo per dare e per avere altre soddisfazioni. Giocando a calcio». Of course.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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