La Nocerina doveva vincere questa partita, non lo ha fatto e la situazione di classifica diventa sempre più compromettente. Almeno, si è rivisto, per un tempo, il temperamento della vecchia Nocerina. Ma, ovviamente, è il risultato, alla fine, quello che conta. Come i numeri che condannano impietosamente la formazione rossonera: la vittoria manca dal 29 ottobre scorso (4-2 alla Sampdoria), la difesa è la peggiore del campionato e il filotto negativo ha raggiunto quota 13 partite (nove le sconfitte). Il Bari, per nulla stanco delle dieci ore occorse il giorno prima per raggiungere l’Agro, si morde le mani per aver gettato via l’occasione di portare a casa il terzo successo consecutivo.
La Nocerina ha regalato un tempo all’avversario. Auteri manda in campo una squadra esageratamente offensiva rinnegando anche il suo credo calcistico. Bandito per 45 minuti il 3-4-3, la Nocerina si presenta con una difesa a quattro davanti alla quale si schierano Bruno e Barusso. Dietro all’unica punta Castaldo agisce un tridente offensivo composto da Pagano, Merino e Negro. Sono solo quattro nell’undici titolare gli esponenti della vecchia guardia. Il nuovo modulo si intuisce subito che non è nel dna del suo ispiratore. La squadra è nettamente spaccata in due con Barusso che si affanna a coprire le due fasi ma in evidente debito di ossigeno per l’eccessiva assenza dai campi di gioco, si attarda nel recuperare la posizione. In avanti pochi palloni giocabili per Castaldo. Il gol del Bari arriva al 34′ con Caputo che è tenuto in gioco da De Franco. La Nocerina deve al proprio portiere, Concetti, il merito di chiudere con un solo gol di svantaggio il primo tempo.
Nella ripresa, Auteri ridisegna la squadra, rispolvera il 3-4-3 e la Nocerina trova il pareggio con uno dei nuovi acquisti, il peruviano Merino che con un pallonetto riagguanta il risultato. Finisce con la squadra rossonera che, dopo tanto tempo, esce dal terreno di gioco tra gli applausi dei propri tifosi.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
