L’obiettivo non è andare alla ricerca di futuri campioni, ma creare i presupposti per una migliore integrazione attraverso lo sport. Il progetto «Una rete a Napoli» della Laureus, fondazione internazionale che da dodici anni si occupa di minori provenienti da contesti sociali difficili, coinvolge una rete di educatori, psicologi e allenatori e oltre 250 bambini di età compresa tra i 6 e i 17 anni delle zone di Forcella, Soccavo, Scampia e di altri quartieri. L’iniziativa firmata da Laureus Sport for Good Italia con Banco di Napoli e Vodafone Italia, vede la partecipazione di Vivi Basket, Pro Cangiani, Don Bosco, No Limits, Virtus Piscinola, Virtus Futsal Flegrea, Ristori, Partenope e Mascalzone Latino, delle cooperative La Locomotiva, Obiettivo Uomo, La Gioiosa, Progetto Uomo, Orsa Maggiore e dei plessi scolastici Istituto Ristori e Neghelli Collodi.
Alla conferenza presenti il direttore generale del Banco di Napoli, Giuseppe Castagna, il responsabile risorse umane di Borsa Italiana, il presidente di Laureus Italia, Ruggero Magnoni, il direttore di Laureus Italia, Silvana de Giovanni, il direttore mondiale di Laureus Sport, Ned Wills. Per il Comune di Napoli l’assessore allo sport Pina Tommasielli. Testimonial, oltre a Marcel Desailly, il campione di canottaggio, Lorenzo Carboncini e il bronzo di taekwondo a Londra 2012, Mauro Sarmiento.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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