Ecco la casa del grande Napoli, del Napoli che fu. Quello degli scudetti. Quello di Maradona. Oggi il centro sportivo ‘Paradiso’ di Soccavo versa in uno stato di totale abbandono. Eppure di quella storia ce ne ricordiamo tutti, ma del luogo in cui nacque pare non se ne ricordi più nessuno «E’ stata la casa gloriosa del Calcio Napoli e oggi è un peccato che sia ridotta così – ricorda l’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino alla guida della squadra per più di 30 anni –. Durante il terremoto dell’Ottanta molti giocatori si trasferirono a Soccavo e così quella divenne la casa dei campioni” Tra aneddoti e rievocazioni Ferlaino ripercorre gli anni delle vittorie ma anche quelli dei momenti più bui, ai quali il Centro sportivo ha sempre fatto da sfondo.
«ALLA SOCIETA’ AZZURRA NON COSTO’ NULLA» – Lo storico presidente del club azzurro regalò l’immobile di cui era proprietario al calcio Napoli: «Alla società costò zero ma negli anni degli scudetti avevamo un deficit molto forte per questo cedemmo il complesso a una banca».
CORBELLI – Nel 2000 il Napoli ricomprò lo stabile per 4 miliardi ma subito lo rivendette per 12 a Giorgio Corbelli, che intanto era diventato proprietario al 50% della società calcistica. Dopo il fallimento del 2004 il Centro Paradiso risulta ufficialmente di proprietà della società «diciassettezerosette» di Giorgio Corbelli e non fa parte della curatela fallimentare come ci spiega il curatore Nicola Rascio. Sulla vicenda della vendita del centro sportivo di Soccavo Ferlaino e Corbelli sono stati condannati in primo grado per bancarotta fraudolenta nel febbraio del 2010.
RUDERE – Oggi ciò che resta del Paradiso di Soccavo è solo un rudere in rovina, il campo è ormai un ammasso di sterpaglie e erbe altissime, le camere dove hanno vissuto i campioni sono diventate rifugio per tossicodipendenti, gli spogliatoi discariche per rifiuti di ogni tipo. Tutto intorno è silenzio e abbandono, a ricordare la gloria che fu una porta, l’unica ad aver resistito al degrado e all’incuria.
Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno.it
La Redazione
M.V.
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