Un algoritmo che potrebbe essere utilizzato qualora la stagione subisse un nuovo stop e non dovesse quindi finire: è quanto ipotizzato dalla FIGC attraverso il ricorso a una formula matematica il cui metodo di funzionamento è stato spiegato in un documento della stessa Federazione. Niente classifiche cristallizzate al momento dell’eventuale nuovo stop ma una proiezione della classifica finale in base alle partite rimanenti che risulterà da una formula. Prima di andare a snocciolare ogni dato però è bene ricordare che se per un motivo o per l’altro, i campionati non dovessero riprendere il 20 giugno, il piano per portare a termine la stagione prevederebbe playoff e playout. Passiamo quindi alla visione e spiegazione della formula algoritmica che si presenta così:
Pt(x) + [(mpc t(x) x c t(z-x)) +(mpf t(x) x f t(z-x))]
Inizialmente si era pensato di aggiungere anche un indice di redditività legato a gol fatti, punti e differenza reti (con un peso ponderato del 10%) ma poi è stato tolto dalla formula in quanto il peso era davvero minimo e averlo o non averlo era pressoché identico.
Come funziona?
Letta solo con simboli e parentesi, la formula sembra un po’ complicata, andiamo a spiegare le singole voci.
- Pt(x) sono i punti nella attuale classifica
- mpc t(x) è la media punti casalinghi della squadra considerata. Il dato arriva da: punti fatti in casa diviso partite fatte in casa
- c t (z-x) è il numero di gare casalinghe che rimangono da disputare della squadra considerata
- mpf t(x) è la media punti in trasferta della squadra considerata. Il dato arriva da: punti fatti fuori casa diviso partite fatte fuori casa
- f t (z-x) è il numero di gare fuori casa che rimangono da disputare della squadra considerata
Classifica algoritmica? Non si può fare adesso
Calcoli alla mano, si potrebbe fare subito una proiezione in base alla classifica attuale. Il problema è che, ad oggi, non si può fare tale proiezione. Il perchè è spiegato nella bozza del documento della FIGC che dice chiaramente “l’applicazione dell’algoritmo è limitata ai soli tornei che fanno registrare un percorso di ripresa non inferiore a 3 (tre) turni di campionato”. Quindi per iniziare a proiettare bisognerà aspettare di vedere la classifica di Serie A una volta disputati i recuperi del 20 giugno e i successivi due turni.
La ratio? Risolvere i piccoli conflitti
Una critica che potrebbe essere mossa all’algoritmo è quella di cambiare poco rispetto alla classifica ‘reale’. Se prendiamo media punti del passato e la proiettiamo al futuro, la capoclassifica (solitaria), ragionevolmente, resterà tale e così via per le altre. Quindi a che serve non cristallizzare le classifiche ma introdurre una formula? Alla base del ragionamento in FIGC non c’è la volontà di simulare Juventus-Lazio o altre gare che possono risolvere posizioni delicate con sorpassi in base al calendario che rimarrebbe da giocare in caso di nuovo stop. La ratio è quella di lasciare invariate posizioni che presuppongano un tot di punti di distacco ma di risolvere in modo oggettivo i casi di arrivo a pari punti. I criteri del regolamento di Serie A prevedono lo scontro diretto qualora due squadre chiudessero con lo stesso punteggio in classifica ma può essere che due squadre a pari punti non abbiano giocato entrambi gli scontri diretti. Bisogna quindi trovare un metodo univoco per decidere se una squadra va in Europa (o retrocede) e un altra no, pur essendo arrivate entrambe con gli stessi punti nell’ultimo posto utile. Non si può usare lo scontro diretto se è stato giocato (sia andata che ritorno) e usare un’altra formula se invece manca lo scontro diretto di ritorno. Quindi, per armonizzare, si utilizza l’algoritmo. In sostanza quindi quella formula non farà recuperare punti a una squadra che si trova dietro ad un’altra. La proiezione algoritmica nasce con la volontà di stabilire chi sta davanti tra due o più squadre a pari punti.
Fonte: SkySport.it
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