A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Luca Marchetti, giornalista ed esperto di mercato: “Mertens? A pensar male si fa peccato ma ci si prende. Come se il Napoli volesse lanciare dei messaggi in ottica di una trattativa di rinnovo, che però potrebbe non esserci. Potrebbero essere delle prove per capire la situazione. Non dico che i co-titolari debbano avere lo stesso minutaggio di Osimhen ma quasi. Vedo questo utilizzo centellinato un messaggio ai calciatori ma anche a se stessi. A oggi la situazione sembra simile a quella di Totti nell’ultimo anno alla Roma. Profili per il dopo Mertens? Szboszlai piaceva al Napoli tempo fa, noi non siamo stati abbastanza bravi da individuare un giocatore su cui il Napoli vuole puntare. Stiamo parlando del miglior marcatore nella storia del Napoli e va sostituito bene. Barak e Simeone per il Napoli? Andarli a prendere dopo i migliori anni della carriera è difficile. I nomi sono tanti, spesso i dirigenti dicono che un giocatore piace, alla peggio non rispondono. Guardando le partite del Napoli penso che ci sia una minore brillantezza degli esterni. Osimhen a me piace moltissimo, il Napoli ha retto l’urto della sua assenza di recente. Poi quando la squadra è tornata sulla carta quella titolare c’è stato un appannamento atletico forse. Ho visto gli esterni meno efficaci rispetto a prima. Nella gara contro il Milan i rossoneri hanno chiuso gli spazi ma né Politano né Insigne hanno fatto partite indimenticabili. A volte i giocatori entrano in un loop negativo, poi se la crisi tecnica dura da troppo tempo diventa masochistico insistere. Verona? Tudor ha fatto un’eccellente lavoro in questi mesi. Ancelotti? Non era bollito, uno come lui per ciò che ha fatto e continuerà a fare è sempre un tecnico di grandissimo profilo. La sua carriera è straordinaria, se vincesse la Liga diventerebbe l’unico allenatore al mondo a vincere il campionato nelle Top 5 leghe. Evidentemente a Napoli ci si aspettava tanto, le difficoltà non hanno aiutato, c’è stato l’ammutinamento. Alle volte bisogna avere pazienza, non è detto che un allenatore vada bene in tutte le piazze. Le cose non funzionavano e quando non funziona più il rapporto tra presidente e allenatore è meglio separarsi, ma non significa che se un allenatore viene esonerato allora diventa scarso”.
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