Serie A, a che livello è arrivata la qualità del gioco? Da anni si cerca di “importare” lo stile e la filosofia di altri campionati, ma le squadre che ci sono riuscite si contano sulle dita di una mano. Se prima eravamo il campionato “difesa e contropiede”, tutto concentrato sulla tattica e poco sull’estetica, per Gigi Simoni con il passare degli anni siamo addirittura peggiorati:
“Io giocavo con tre punte, e un centrocampista era quasi sempre una mezza punta” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello sport – “Per me buona difesa e risultato erano leggi, ma le mie squadre cercavano il gol e per quanto possibile cercavo di abbellire il gioco. Oggi forse si esagera addirittura, con il pragmatismo: per pensare al risultato a volte non si abbellisce neanche quello che sarebbe possibile abbellire. Fare un buon calcio e perdere non piace a nessuno: non ci trovo nulla di scandaloso. E penso che qualunque intransigenza, anche quella degli oltranzisti del calcio solo offensivo, diventa utopia. Faccio l’esempio di de Boer: l’ho sentito più di una volta dire ‘oggi abbiamo giocato meglio noi’. Ammettiamo che fosse vero: a cosa gli è servito, se ha fatto così pochi punti? Se non ha potuto non dico completare, ma quasi neanche porre le basi del suo progetto?”.
In Italia continua a contare sempre e solo una cosa, il risultato: “Se non vinci sei scarso: punto. E comunque quelli che dicono che se giochi bene vinci di sicuro le partite sono in ogni caso una minoranza. Chi gioca bene? La Roma, sicuramente il Napoli. Però, se quest’anno Sarri arriva quarto dopo aver giocato,supponiamo, il miglior calcio d’Italia, De Laurentiis gli rompe le scatole… Milan? Montella non gioca un calcio bellissimo, semmai pratico, ma ha un numero bellissimo, e forse insperato, alla voce ‘punti’. Montella a Firenze poteva permettersi di curare il bel gioco almeno quanto la classifica, adesso sicuramente meno. E allora fa bene a puntare anche su una difesa solida ed equilibri chiari”.
Juventus? Per i bianconeri conta soprattutto vincere: “Non l’ho messa fra le squadre che giocano il calcio qualitativamente migliore, ma non è un suo dovere giocarlo solo perché ha la rosa più forte: anche per loro, forse soprattutto per loro, il dovere è vincere. E vincerà anche quest’anno. Giocava meglio gli anni scorsi? Forse sì, ma aveva una squadra più giovane e soprattutto una rosa più ristretta: Allegri, per far giocare tutti, forse sta faticando un po’ di più a perfezionare certi meccanismi. Quelli che fanno giocare meglio“.
In chiusura d’intervista si parla della “sorpresa” Atalanta: “Ecco, ha fatto l’esempio giusto: l’Atalanta mi sembra il giusto mezzo fra bel gioco e concretezza. Ha raggiunto una sua completezza, mescolando qualità, aggressività, ordine: mi ricorda il Sassuolo dell’anno scorso”.
Fonte: Gianlucadimarzio
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