C’è il rischio di lasciarsi andare, adesso che il terzo posto si è allontanato in modo quasi definitivo, a sei punti di distacco dalla Lazio. Il ko nello scontro diretto di sabato sera all’Olimpico ha l’amaro retrogusto di una sentenza, per il Napoli, quasi tagliato fuori a sette giornate dalla fine dalla volata per la zona Champions. Sa di resa anche il silenzio di Aurelio De Laurentiis, sparito senza dire neppure una parola nella tiepida notte romana, con la delusione dipinta sul volto. Comprensibile il pessimismo del presidente e dei tremila tifosi al seguito, spiazzati dal crollo atletico e nervoso dei calciatori azzurri durante la ripresa. La seconda sconfitta consecutiva, dopo il flop di Torino contro la Juve, non può essere considerata solamente un incidente di percorso. E’ piuttosto la spia di una flessione generale della squadra, logorata dai tanti impegni di una stagione a tratti fantastica, ma complicatasi di colpo nel momento della verità.
Il Napoli rischia di rimanere a mani vuote, dopo essere stato protagonista a lungo in campionato e soprattutto nelle Coppe. Solamente Walter Mazzarri continua a vedere il bicchiere degli azzurri completamente pieno. “Sono contentissimo di questa annata, a prescindere da come finirà. Dal punto di vista generale è stata una grande stagione, di crescita. E anche con la Lazio abbiamo giocato una partita molto buona, pagando a caro prezzo un breve calo di tensione, qualche errore dei singoli, un po’ di malasorte e le decisioni sfavorevoli
dell’arbitro, che ci ha penalizzato in modo clamoroso in un paio di occasioni”. Nessuna autocritica, insomma. Nemmeno davanti al malumore di De Laurentiis, con cui l’allenatore evita in maniera diplomatica uno scontro frontale. “E’ normale che cerchi di essere da stimolo e spinga tutti a ottenere il massimo. Non ci sono problemi da questo punto di vista con il mio presidente, anche se la visione di chi è nel pallone da vent’anni è un po’ meno superficiale”. Parata, risposta e stoccata.
Ma non è ancora il momento della resa dei conti, nel Napoli. Chissà che non riporti il sereno l’accordo quasi raggiunto per il rinnovo del contratto di Bigon. “Gli annunci spettano a De Laurentiis”, ha detto il ds, che è l’anello di congiunzione tra Mazzarri e il presidente. Perché il giocattolo non si rompa, però, c’è bisogno innanzitutto di una pronta reazione dei giocatori, già in campo nella mattinata di Pasqua per lasciarsi alle spalle la sconfitta con la Lazio. Mercoledì sera arriverà l’Atalanta al San Paolo e sarà ancora emergenza. Tre gli squalificati: Cannavaro, Britos e Zuniga. Molto difficile il recupero di Maggio. Eppure gli azzurri devono tornare a vincere, per rilanciarsi pure in campionato. La finale di Coppa Italia con la Juventus è troppo lontana: è presto per pensare già al 20 maggio. E sarebbe comunque un azzardo giocarsi tutto in una notte.
Fonte: Repubblica.it
La Redazione
M.V.
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