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Signorini racconta Maradona: “Per lui Napoli è casa, questa città è sempre un posto speciale”

"Juve caso unico al mondo, le altre big sono più... oneste"

Fernando Signorini, preparatore atletico di Maradona, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:

“Quando arrivammo a Napoli c’era qualche riserva. Poi capimmo cosa era Napoli. Napoli è una città che ti prende. Nessuno al mondo sceglie il posto dove nascere. Io sono nato in Argentina, non ho scelto di nascerci, ma ho scelto di essere napoletano. Questa città è un posto speciale, per il clima, per il cibo, per la cultura, per la storia. Scudetto? L’ho detto alla figlia di Iuliano: arbitri permettendo per me questo è l’anno del Napoli. Gli azzurri giocano il miglior calcio, ma non hanno la rosa della Juve. Per questo io sono convinto che il Napoli debba pensare solo al campionato e non alle coppe. Nel calcio, da sempre, i più potenti sono quelli che comandano: il Napoli deve giocare anche contro queste cose. L’ultima volta che ho sentito Maradona? Non ci sentiamo spesso. Quando mi chiamò per la nazionale argentina non ci sentivamo da 14 anni. L’amore ha bisogno della frequenza, l’amicizia no. Basta essere amici, non sentirci per forza. Higuain? Sono scelte da professionisti. Diego comunque non l’avrebbe mai fatto. So per certo che ebbe offerte, ma ha sempre rifiutato. Var? Ci sono interessi persino politici dietro al calcio. Se mettono il Var e poi ognuno le interpreta a modo suo secondo me si continuerà con le polemiche. Il problema non è la tecnologia, ma gli uomini che ci sono dietro. Napoli e Buenos Aires? I costumi, la cultura sono molto simili. L’unica cosa è la mancanza del Vesuvio. Strapotere della Juve? Nel mondo non c’è nessun altra squadra come la Juve. Le squadre del resto del mondo sono più… come dire… oneste. Messi o Maradona? Non c’è differenza sotto il profilo tecnico. La vera differenza è nel carattere. Diego in questo Barcellona avrebbe fatto lo stesso di Messi. Non so invece quanto Messi avrebbe fatto nel Napoli di Maradona. Lui a Napoli si è sentito veramente a casa. Maradona a USA ’94? Io gli dissi per due volte di non andare. Lui invece volle andarci per le figlie. In quei giorni che precedevano il mondiale lui faceva una fatica incredibile. Era in crisi di astinenza. Lui ha fatto tutto il possibile per arrivare pulito. Andarono a pregarlo di giocare quel Mondiale. Quello secondo me è stato un errore. Fu strumentalizzato per vendere il Mondiale. Quando hanno capito che questa squadra, con Maradona che parlava di Fidel e Che Guevara nel ‘cuore dell’Impero’, allora Grondona utilizzò Maradona come moneta di scambio con la FIFA”

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