Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la fumata nera per l’elezione del nuovo presidente federale: “Io in queste settimane ho visto più volte Gravina e Tommasi che la mia famiglia. Ho sempre tentato di convergere verso un obiettivo comune. Ero in vantaggio al ballottaggio e ho fatto in modo che si discutesse sulla carica con Abete, Tavecchio e Gravina. Ho fatto un passo indietro con un atto di grande responsabilità. Gravina, invece, non ha potuto far passare questo tipo d’accordo. C’è rammarico perché quando prendo un impegno cerco di mantenerlo in tutti i modi. Mi ha dato fastidio che, rispetto al diniego sull’accordo, non mi sia stato comunicato di persona ma solo telefonicamente”.
Sull’accordo proposto da Tommasi: “Con Tommasi i rapporti sono civili ma c’era incompatibilità su chi doveva essere presidente. Con Gravina abbiamo discusso, ho rivendicato la posizione di presidente perché ero in vantaggio nel ballottaggio. Nonostante ciò abbiamo deciso di portare avanti la presidenza di Gravina. La questione era spinosa da affrontare perché avrei dovuto comunicare ai presidenti regionali il cambio di rotta”.
Il calcio italiano come ne esce?
“La componente di maggioranza relativa, nell’ambito della Federazione, dava rispetto e voleva rispetto. Sono andato alla Lega di Milano chiedendo un candidato che la LND avrebbe potuto appoggiare e non ho avuto risposta. Dopo di ciò, hanno candidato me. Dopo i colloqui non siamo arrivati a nessun risultato, oggi ho fatto tre passi indietro. Noi rappresentiamo 60mila squadre, il calcio sociale. Basta con la storia del “peso” della LND”.
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