Non soldi, ma interventi concreti volti a sbloccare annose questioni che potrebbero dare nuova linfa alla vita dell’impiantistica sportiva partenopea. È questo quanto Napoli chiede al presidente del Coni Giovanni Malagò. L’asse creato tra il numero uno dello sport italiano e Giovanni Maddaloni, maestro della Star Judo di Scampia, al quale sarà devoluta la prima indennità mensile dello stipendio del dirigente romano, può diventare la chiave di volta per il rilancio di tutta la questione impianti.
«Come si fa a non plaudire il gesto di Malagò?» sottolinea il presidente del Coni regionale Cosimo Sibilia. «È stato un atto di grandissima sensibilità al quale sono convinto seguirà un impegno per rendere strutturale l’impegno del governo del Coni nei confronti delle problematiche del capoluogo prima e della regione poi». A gennaio Sibilia incontrò l’allora segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi assieme al sindaco di Napoli Luigi De Magistris e all’assessore allo Sport Giuseppina Tommasielli. «Una riunione proprio per avere un quadro completo di ciò che si poteva fare. Ora, dopo il cambio del management della Coni Servizi, c’è bisogno di una riflessione a trecentosessanta gradi che parta dalle problematiche di Napoli e si allarghi a tutte le altre province».
Una sorta di road map per individuare quali sono le esigenze primarie. Palazzetti, palestre, riconversioni, ristrutturazioni. Piano che può coinvolgere anche la Regione Campania. «Innanzitutto bisogna cambiare la legge ormai vetusta che si occupa di queste tematiche. Poi verificare l’esistenza dei fondi per l’impiantistica sportiva e finalmente operare». Telefonate al presidente Caldoro? «Lo sport è sempre all’ordine del giorno nei miei colloqui con il governatore e il delegato allo sport Schifone». Se il mantra di Sibilia sembra essere partire da Napoli per allargarsi alla regione, il neodelegato allo sport di Napoli Sergio Roncelli fissa i paletti nel rinnovo della convenzione per l’affidamento al Coni dei quattordici impianti costruiti dopo il terremoto (legge 219) poi ristrutturati e oggi gestiti dalle federazioni. Convenzione che tre anni fa il Coni centrale non volle rinnovare. «Auspichiamo – dice Roncelli – che si risolva al più presto la questione ed è di questo che vorremmo parlare con Malagò».
Da Roncelli anche una buona notizia. Nel mese di aprile «con quasi un anno di anticipo sul programma», sarà inaugurato il nuovo stadio Albricci. «La sinergia Coni-Ministero della Difesa ha permesso la ristrutturazione del campo di rugby, di una tensostruttura, di spogliatoi e palestre. Aspettiamo solo la data per invitare il cardinale Sepe che ci ha chiesto di posticipare perché impegnato nel Conclave». L’ex presidente provinciale del Coni, Amedeo Salerno, oggi vicepresidente vicario del Comitato regionale, memoria storica degli impianti napoletani, chiude con una domanda da rilanciare al presidente Malagò riguardante palestre e piscine rientranti nella legge 219. «Nello Statuto della Coni Servizi c’è la possibilità di gestione diretta degli impianti. Viviamo da tempo in regime di proroga. È ora di chiudere la vicenda». E Gianni Maddaloni sottolinea: «Ricordiamoci del Mario Argento. Doveva essere un gioiello, oggi è un rudere».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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