Un gol in Comune. Non è, si badi bene, uno spot sull’ampliamento degli orizzonti calcistici, oppure un invito alla condivisone di una segnatura, ma una cosa molto più semplice. Ed anche detta e quasi subito fatta. Dal primo gol di quest’anno (Empoli-Pescara finita 0-2, il 21 gennaio) all’ultimo, quello che oggi Lorenzo il Magnifico segna appunto in Comune. Quello di Frattaminore, comune della lei, di Jenny . E’ il “gol” matrimonio, degna chiusura di un anno terminato (col permesso dei Maya) con una ciliegina sulla torta. Extracalcistica certo, ma a coronamento di una bella cavalcata verso vette insperate. Verso l’azzurro più abbagliante che si potesse sperare e sognare. E non
c’è stato nemmeno bisogno di accontentarsi, poiché è bastato solo godere . . . Di tutto quello che arrivava, tanta buona roba, un bel “fischio” durato un anno con (appunto) il botto finale.
RIAVVOLGIAMO – Ma torniamo pure indietro di 364 giorni perché il 2012 di Lorenzo Insigne, dell’omonima dinastia, è stato già di per sé una piccola fine del mondo. E come tale va ripercorsa con tanto di encomi, sottolineature e circoletti azzurri. Il preambolo a questo punto è d’obbligo: vuoi che De Laurentiis, Mazzarri e il Napoli non lo reclamassero quest’estate dopo cotanto percorso pescarese? Con la scuola e la benedizione del “santone” Zeman, ed il luminescente biglietto da visita di 18 gol e 14 assist? E, sempre col boemo, l’anno prima con i diavoletti pugliesi ne aveva fatto uno in più. Difficile, rischioso e contro ogni logica farsi scappare uno così, per giunta se ce l’hai in casa. Per forza di cose se dichiari di voler credere sempre più nella “cantera” azzurra, con le sue prospettive sempre più attraenti. Ecco fatto perciò. Di filato a Dimaro col resto della squadra, con un contratto da rigirarsi nelle mani continuamente sino a memorizzarne ogni virgola (fino al 2017), e il 24 dietro le spalle, data di nascita dell’ormai moglie Jenny. Azzerate le richieste di un altro anno del baby d’oro in biancazzurro da parte del ds Delli Carri e del presidente Sebastiani. Quelli che avevano portato Lorenzo a Pescara, altrimenti diretto a Crotone. Ma lui volle continuare con Zeman, e al Napoli l’idea non dispiaceva affatto. Anzi.
L’ANNO CHE E’ PASSATO – Torniamo però all’anno ormai agli sgoccioli. Lorenzo conferma sulle rive dell’Adriatico quanto di buono aveva fatto in terra pugliese. E anche più, visto che c’è da considerare il salto di categoria. Doppio salto col massimo coefficiente di difficoltà, ove si pensi che in soli due anni il ragazzo che sogna di diventare Del Piero, è passato dalla Prima Divisione alla massima serie. A tutta birra (ma non come una meteora) un po’ come lo stesso Napoli ha fatto partendo dalla C sino alla Champions. Ebbene, sulla falsariga di un trend E intanto oggi segnerà un gol in Comune, a Frattamaggiore, sposando la sua Jenny da cui avrà un figlio ad aprile. Ma già domani tornerà a allenarsida stropicciarsi gli occhi, Lorenzinho quest’anno
(solare) ha fatto 17 gol così ripartiti: 11 gol in serie B col Pescara (20 presenze), uno alla Scozia in amichevole con l’Under 21, 3 in serie A col Napoli (18 presenze), uno alla Svezia nelle qualificazioni dell’Under 21, ed uno in amichevole all’Olanda. E poi (da non trascurare affatto) i 14 assist durante l’anno, di cui col Napoli 4 in campionato, e 2 in Euroleague con l’Aik Solna (4-0). Numeri che parlano la lingua giusta, quella dei predestinati.
PUNTI SALIENTI – Anno da incorniciare, come detto, con alcuni tratti da evidenziare. Massima espressione estiva il gol al Bayern Monaco nell’amichevole di luglio, con il portiere Starke di stucco. E poi il secondo debutto in azzurro (il primo, sempre con Mazzarri, nel Livorno-Napoli del 24 gennaio 2010), alla prima di campionato in casa del Palermo. Ancora cuore che palpita, al San Paolo stavolta, per il primo gol in campionato rifilato al Parma il 16 settembre, a seguire quelli al Genoa (esultanza col pancione) e Milan. Non finisce mica qui, perché c’è il cadeau di Prandelli a Modena, 45 minuti contro Malta nella qualificazioni ai Mondiali del 2014. Insigne incanta tutti, ct compreso, con belle giocate ma anche sostanza. E il debutto in Europa con l’Aik, il 20 settembre a Fuorigrotta.
HANNO DETTO – E come fai adesso a scalzarlo nelle famose gerarchie? Sarà un continuo ballottaggio col Pandev, che prima lo precedeva e che in questo momento è probabilmente mezzo scalino più giù. «Sta andando oltre le aspettative, vista la differenza con la serie B. E’ serio, maturo e ha capito subito che deve giocare per la squadra. Fregandosene di quello che dicono di lui» ha detto di lui Mazzarri non molto tempo fa. Ecco De Laurentiis: «Ha sostituito Lavezzi nel cuore dei napoletani. Se uno è valido lo è a 16 come a 20, ed Insigne lo è» .
OGGI SPOSO – E dunque, torniamo all’oggi. Giorno da incorniciare insieme a molti altri (che pure verranno) ma dal sapore chiaramente diverso. Oggi Lorenzinho si sposa in Comune, a Frattaminore, quello della sua Jenny, da cui avrà un figlio in aprile. E se sarà maschio lo chiameranno Carmine, come il nonno paterno. Cerimonia semplice, genuina, senza molti fronzoli, lista chiusa (testimoni Carola, sorella di lei e Antonio, fratello di lui), forse a sorpresa qualcuno fra i compagni. Lorenzo non è più promesso, ed ha solo una mezza giornata di permesso. Poi in campo ad allenarsi, per ravvivare l’altra promessa.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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