Sciarpe, amuleti e passione. Il grande popolo dei tifosi del Napoli ha trascorso così i novanta minuti più intensi del mese, perché quando la squadra di casa scende in campo con la Juve, si sa, la tensione sale e ben vengano riti propiziatori «fatti in casa» come quelli proposti dal pierre Antonio Parnoffi: filastrocche anti – malocchio e look in tema, il buonumore almeno è garantito nonostante il pareggio. Le mete della movida si sono infiammate come gli spalti del San Paolo in ogni angolo della città, a cominciare dal Cantanapoli dove Enzo De Pompeis ha accolto tutti per «una partita difficile che si è risolta per episodi, e del resto il bello del calcio è proprio quando assisti a delle partite così, dense ed avvincenti». Cori da stadio anche alla Garconne, dove Antonio Salmieri, Enzo Toscano e Roberto Scotti hanno assistito alla partita con tutto lo staff in attesa dell’inizio ufficiale del week-end mentre da Giappo Enrico Schettino ha trasformato la mecca del sushi in una virtuale curva gremita di tifosi. Dovere e piacere per il cantante Luca Sepe, che il risultato l’ha atteso con gli amici dell’Arena Upstroke prima del suo concerto, «perché quando gioca il Napoli l’atmosfera è magica come nei concerti più belli. Ed infatti anche stavolta le attese non sono state deluse: è stata una grande battaglia, va bene così». Entusiasta anche l’attore Maurizio Aiello, che da tifoso doc ha descritto il match come «la vera partita. Quando esce il calendario andiamo tutti subito a cercare questa data perché la rivalità è storica e si tratta sempre di eventi straordinari».
Tifo in rosa per l’ex gieffina Lina Carcuro, che la partita l’ha vista con una formazione di donne incitando i beniamini «perché quando meno te l’aspetti noi napoletani diamo il meglio di noi», ha commentato. «Aria da finale olimpica» per il campione di scherma Diego Occhiuzzi, mentre il direttore tecnico della nazionale di spada Sandro Cuomo ha trascorso la serata con gli amici della sala del Collana. «Il Napoli aveva davanti a sé una grande occasione – ha commentato a sua volta il nuotatore Massimiliano Rosolino – ed il pareggio non aiuta nessuno, avrei preferito una fina da gliadiatori: o la vita o la morte. Pur essendo il compleanno della mia compagna del resto ho scelto un locale con televisore per assistere allo spettacolo nello spettacolo: mio padre napoletano e mio cognato juventino, allo stesso tavolo». Comunque sia andata, insomma, è stato un successo. Parola di Rosaria De Cicco, che ha ospitato a casa gli amici così come il collega Patrizio Rispo, il presidente di I – Ken Carlo Cremona, Giulio Morelli e lo stilista Vincenzo Attolini, che adesso per i giocatori si augura «una mentalità vincente che deve caratterizzare sempre i nostri giocatori, fuori e dentro il campo». «Forza Napoli» naturalmente anche fuori città, perché il vero tifoso lo riconosci in trasferta, quando cerca spasmodiscamente il modo per seguire la squadra. A Procida, lo speaker Gianni Simioli ha radunato una discreta truppa di fan: «è bastato promettere che in caso di vittoria avrei messo il parrucchino per una settimana, in onore a qualcuno che non vi dico», ha scherzato. «Diretta col nemico» per il gioielliere Filippo Bronzi, che causa trasferta in montagna si è ritrovato in un salone di juventini, «che però non hanno osato parlare, e non solo per buona educazione», mentre il velista Carlo Castellano a Madrid si è ritrovato con una comitiva di napoletani in un ristorante partenopeo. «Il solo rimpianto – commenta – è di non aver potuto vedere Diego dal vivo. In Spagna ne parlavano tutti i telegiornali, il grido della curva B è arrivato fin qui».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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