E’ stato il principale argomento delle maggiori testate giornalistiche nazionali di questa mattina. Su di esso si è scatenato un caso che ha sfoggiato vari punti di vista e opinioni discordanti. Stiamo parlando del plateale gesto di Aurelio De Laurentiis, ospite, insieme ad altri esponenti di società italiane, alla presentazione dei calendari 2011-2012. “Siete delle m***e, siete delle teste di c***o, ritorno a fare cinema. Mi sono sempre vergognato di essere italiano!”. Queste le parole del delitto. Parole che hanno suscitato scalpore nei corridoi delle Lega.
Andiamo con ordine. Quando il Presidente del Napoli ha lasciato furioso gli studi di Sky, un po’ tutti sono rimasti sorpresi da una tale azione. A dir la verità il buon Aurelio ha palesemente sbagliato i tempi: non è ammissibile una reazione del genere per non aver avuto un calendario consono agli impegni europei degli azzurri. Il calendario resta sempre un’impresa poco agevole dal punto di vista dei vari incastri. Sarebbe stata una buona idea proporre di anticipare al sabato le gare di tutte le squadre impegnate in Europa, in modo tale da bilanciare lo spreco di energie. L’atteggiamento del numero uno azzurro, inoltre, è parso quello tipico di un presidente di provincia, che ha paura di confrontarsi a breve distanza con squadre blasonate sia in Coppa che in Campionato. Sarebbe opportuno, invece, costruire un organico capace di garantire la stessa quantità-qualità a prescindere da impegni ravvicinati e dalle assenze, per permettersi il lusso di non avere paura di niente e di nessuno. I tifosi ricordano ancora l’impegno ravvicinato Villarreal-Milan della scorsa stagione che spense ogni sogno di gloria per i tifosi azzurri (nonostante lo slittamento al lunedì del big match con i rossoneri).
E’, però, anche vero che De Laurentiis ha spesso ribadito lo stato di decadenza in cui riversa il calcio italiano. Non a caso da quest’anno il nostro Paese ha perso il quarto posto utile per accedere alla Champions. Da questa situazione ne ha tratto vantaggio la Germania, le quali innovazioni hanno rilanciato il Paese a livello calcistico: basti guardare i vari investimenti omogenei nel settore giovanile di ogni squadra tedesca. Per non parlare di Spagna ed Inghilterra, oramai appartenenti ad un’altra dimensione.
Un calcio malato, dunque, il nostro. Nemmeno il dopo-Calciopoli ha portato una ventata di aria nuova al movimento. Un calcio che il presidente azzurro vorrebbe cambiare, innovare. Tante sono state le sue proposte da 7 anni a questa parte, alcune intelligenti e costruttive, altre non proprio attuabili, ma pur sempre idee nuove. Il patron del club partenopeo risulta essere uno dei personaggi più importanti il Lega per il bacino d’utenza che garantisce il Napoli, ma anche per la sua tendenza protesa a migliorare alcuni meccanismi arcaici del calcio italiano.
Infine analizziamo le reazioni di presidenti e dirigenti dopo il gesto di De Laurentiis. La maggior parte degli addetti ai lavori ha minimizzato, giustamente, lo sfogo del vulcanico patron azzurro, comprendendo il momento di rabbia che ha colto il presidente del Napoli; solo Enrico Preziosi si è scagliato contro di lui: “Lo giudico fuori luogo ed irrispettoso verso i colleghi e la federazione” ha dichiarato ai micrfoni di Radio Gol. “Anche noi abbiamo subito delle ingiustizie ma non siamo mai arrivati a tanta volgarità. Il presidente del Napoli vuole cambiare il calcio ma deve capire che lui non è Dio sceso in terra e deve avere rispetto per tutti e abbassare i toni dei suoi sfoghi”
Ancora una volta il presidente del Genoa non perde occasione per apostrofare il suo collega inopportunamente. Non è, infatti, la prima volta che si verifica una tale ostilità. Probabilmente al patron di Giochi Preziosi non è andato ancora giù il sogno irrealizzato di mettersi a capo del Napoli…
A cura di Stefano D’Angelo
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