Sette anni fa a Paestum c’erano a stento i palloni per la prima squadra, ma del vivaio nemmeno l’ombra. Adesso, il Napoli lotta invece per tre scudetti di settore giovanile. Sabato, la Berretti con un successo a Brescia potrebbe ripetere l’impresa tricolore riuscita a Vitale e compagni nel 2004-05. Poi, a Chianciano Terme toccherà ad Allievi e Giovanissimi cercare di sbalordire l’Italia. I ragazzi di Muro proveranno a fare cinquina dopo i 4 titoli nazionali del passato (l’ultimo nel ’96-97) mentre per quelli di Liguori si tratterebbe di un trionfo inedito.
Organizzazione Merito di chi ha lavorato dietro le quinte, come Peppe Santoro e Gigi Caffarelli. Sono loro gli artefici principali di questi successi: «Puntiamo su tutte le squadre del settore, ma in particolare su Allievi e Giovanissimi perché sono dei gruppi creati nell’era De Laurentiis», racconta Peppe Santoro. «Sono frutto delle nostre nuove selezioni effettuate a raffica— chiarisce con orgoglio Caffarelli —. È il raccolto di quello che abbiamo seminato, io ogni giorno sui campi e Santoro dietro la scrivania».
Cambia la Primavera Peccato solo che la Primavera non è riuscita a prendere parte ai playoff e sia uscita anzitempo dal Viareggio. Per questa ragione, probabilmente, cambieranno i quadri tecnici della squadra leader del settore (che nella storia ha vinto un solo scudetto nel 1978-79). Sognare un Napoli di napoletani non costa nulla. Lo fanno anche Ciano, Insigne, Sepe e Maiello che sperano di ripercorrere le orme di Ferrara e Cannavaro. Il Barcellona è un modello ancora lontanissimo. Servono strutture all’avanguardia. Questi ragazzi le meritano.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
S.D.
