Allora chiarisco, definitivamente: è una mia invenzione, desidero brevettarla, etichettarla. Come esiste nell’industria, nel commercio, in ogni altra attività il rispetto così nel calcio non si può soffermarsi con la scritta sulla maglia “respect”. Non basta! Bisogna iniziare con il valorizzare il prodotto di casa propria. In tutte le economie, in tutti gli sport ma soprattutto nel calcio, perlomeno in virtù di essere lo sport con il maggior numero di praticanti. Per carità non il sollevamento di nuove frontiere, ma il rispetto.
E’ di domenica pomeriggio l’affermazione del segretario in pectore del Movimento “Lega Nord per l’Autonomia della Padania”, tale Roberto Maroni: “tolgono i soldi alla Padania per finanziare la Salerno – Reggio Calabria”. Un italiano che disprezza una parte d’Italia e allo stesso tempo mi scrive il Sindaco di Opera, il leghista Fusco, originario di Torre del Greco, un messaggio su fb, decantando non solo le nostre terre che sono anche sue, cioè Torre, Sorrento ed Amalfi ma va in vacanza a Cariati.
L’esplosione razzista lì dove il reddito è alto è da condannare e da liquidare, ma che Napoli ancora così asfissiata da bisogni e di altri non cerchi di fare un po’ di spazio ai suoi ragazzi, anche nel calcio, è imperdonabile errore. Passabile di pena e altro. E ci debbono badare tutti, dirigenti e tecnici. E non mi riferisco certo solo a Cannavaro, Grava, Di Natale, Borriello, Floro Flores, Nocerino, Criscito, Pasquale Foggia, i fratelli Stendardo ma anche ai giovani. Occorre seguire con attenzione i giovanissimi del Napoli impegnati nella final eight di Chianciano ed applaudire al lavoro fatto dai tecnici napoletani, Mollo, Liguori e Muro, nelle giovanili del Napoli. E Ciro Muro, nella prima partita, contro il Torino, schiererà un gruppetto di bravi boys tutti meridionali.
Mi lamento piuttosto io della mancanza di sensibilità mostrata da quanti non hanno messo in risalto l’interessante ripresa della scuola napoletana per un certo periodo apparsa come la migliore del Sud.
Ancora più lamentevole che il rilancio di tutto il movimento meridionale non lo abbia realizzato un napoletano ma un boemo che risiede a Roma ed è sposato a Palermo. E’ solo grazie a Zeman se, oggi, Lorenzo Insigne, appare come uno dei più fulgidi talenti del calcio italiano e dietro a lui come capitò con la valanga azzurra di Thoeni e Gros, tanti giovani napoletani si metteranno in mostra nel calcio che conta: Immobile, Maiello, Ciano, Sarno (Lanciano), Improta (Genoa) e tanti altri.
O storia, assurda storia di Napoli, chi mai ti racconterà con il rispetto della verità che ti è dovuto!
Quanti anni sono passati e quanta polvere sulla storia di Napoli. Negli anni 80 Giuseppe Sasso intanto passava (conosceva come non pochi la Legge 91, il regolamento e le NOIF) per un luminare della scienza calcistica. Roma, Corriere di Napoli, Napoli Notte, La Voce, Sport Sud, lo Sport per il Mezzogiorno, Sport 7, Campania Sport, quanti giornali e quante voci comparivano a Napoli. Nel 59 Lojacono era già in Nazionale e nel 63 il primo gol di Sormani. Ad Aprile 1968 per le qualificazioni agli Europei che l’Italia vinse, si giocava a Napoli, Italia – Bulgaria. I bulgari con il grande Asparukov si prepararono allo Stadio San Mauro di Casoria, chiuso, invece, oggi, da ben 13 anni.
Nel 1970 Carmine Tascone allenava in serie D; è stato l’inventore delle agenzie di scouting, la sua si chiamò e si chiama Promotion.
Percorriamo ormai la Campania come robot. Ci invitano a conoscerla,chi mai si può opporre? Anche Nocera, feudo antico, attraversiamo. Una riunione importantissima, porta il fratello e la sorella del presidente Citarella, alla presidenza della Nocerina. Tutta Nocera attende i verdetti della Commissione Disciplinare. Gli ultras curva nord riuniti sabato in Piazza Diaz contestano i patteggiamenti e sperano nelle retrocessioni di Lecce, Grosseto e Bari per vedere di nuovo la loro Nocerina in serie B. Confermati tutti, anche qualche prestito verrà rinnovato. In B potrebbe rimanere Farias, di proprietà del Chievo. Allenatore sarà Auteri. Auguri.
Mazzarri organizzerà, prima del ritiro, una tavola rotonda con il suo staff: Frustalupi, Pondrelli, Papale, Santoro, Bigon che sembra sfugga.
Mazzarri, sì è vero, si è incontrato con Aurelio, a Roma, nella sede della Filmauro, presente anche Chiavelli. Ha un contratto che scade a giugno 2013. Tutti si aspettavano un rinnovo per altri due anni. Ciò non è avvenuto. Se ne riparlerà ad ottobre. Cioè dopo il calcio mercato, la Coppa Italia, l’inizio di campionato ed il primo turno di Europa League. Fortuna vuole (ma Aurelio lo sa) che Mazzarri ha la cultura del lavoro ed un immagine da conservare quindi da questo punto di vista il Napoli non corre rischi. Certo è che, sicuro, non dormirà “sulle allodole”. Si guarderà in giro, in Italia, non certo in Spagna. Con un occhio particolare all’Inter, al giovane Strama ed all’amico Marco Fassone. Staremo a vedere e vi racconteremo ogni particolare. Questo giornale ha i suoi inviati sia in via Durini che al Corso Como di Milano.
E, augurandomi che ciò non succeda, non so mica chi possa diventare allenatore del Napoli. Non rispondo perché non so. Non so nemmeno se Aurelio venda Rosati, Inler, e Cavani, ma, anzi spero, che si opponga a qualunque offerta arrivi come fece il Milan quando gli chiesero Franco Baresi.
Citazione per Santoro, i cui meriti, chissà perché, non sono stati mai illustrati, come la sua maestria avrebbe suggerito. Il Napoli boys è opera sua.
Dopo la final eight di Chianciano sapremo. Qualcosa si muove nel Napoli. Attenti al gioco!
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