E sono cinque. Con lo Juventus Stadium che ha aperto i battenti in questa stagione agonistica, il Napoli sarà impegnato nel quinto impianto torinese di marca bianconera. Corso Marsiglia (dal 1922), Comunale (dal 1933), Delle Alpi (dal 1990), Olimpico (dal 2006) e infine il nuovissimo impianto sorto sulle ceneri di quello che ha ospitato i mondiali del ’90. E il Napoli, nelle sue sette perle torinesi, ha lasciato il marchio in tutti gli impianti ad eccezione del Delle Alpi. A Corso Marsiglia nel 1930 finì 2-1 con Vojak e Buscaglia goleador. Nel 1948 il secondo successo, al Comunale, grazie alla tripletta di Barbieri, che ribaltò il gol iniziale di Boniperti. Gli azzurri trionferanno sul campo dove la Juve ha vinto 17 scudetti anche nel 1956 con un gol di Jeppson. Quarto sigillo il 24 novembre 1957. Finirà 3-1 con Vinicio, Novelli e Di Giacomo in gol e il provvisiorio pareggio di Charles. Poi gli anni 60 con Omar Sivori e Dino Zoff che attraversano lo stivale al contrario: Zoff verso Torino, Sivori verso Napoli.
Nel 1975 la beffa di Altafini, core ’ngrato, mise fine ai sogni di gloria di uno dei Napoli più affascinanti di sempre: Carmignani, Bruscolotti, Pogliana, Burgnich, La Palma, Orlandini, Massa, Juliano, Clerici, Esposito, Braglia recitava la formazione. Allenatore Vinicio. La sfida scudetto fu quella del 6 aprile 1975. Il Napoli era a -2. Dal Golfo partirono 10.000 napoletani. Segnò Causio, pareggiò Juliano. Il Napoli sfiorò più volte il vantaggio ma a un minuto dal termine arrivò la beffa di Altafini. «Lo odio» disse Romolo Acampora a Giuseppe Pacileo che sul Mattino di allora titolò «Core ’ngrato».
Bisogna aspettare Diego Maradona, e il primo scudetto azzurro, per cambiare la storia. Anno 1986/87. Juve e Napoli si presentarono alla sfida appaiate in testa alla classifica. Al 50’ arrivò il gol di Laudrup che fece pensare ad un’altra sconfitta. Poi Ferrario, Giordano e Volpecina realizzarono le reti che valsero il lasciapassare per lo scudetto. Una partita diventata anche un monologo teatrale dal fortunato libro scritto da Maurizio De Giovanni. Ma quel successo non rimase solitario. Nel 1988 arrivò una vittoria ancora più eclatante. Il Napoli di Bianchi era in vantaggio 3-0 già al riposo. Finirà 5-3 con una tripletta di Careca e i gol di Renica e Carnevale. E qui finisce l’avventura del Comunale.
Si passa al Delle Alpi dove il Napoli resta a bocca asciutta con nove sconfitte e tre pari. Fino al 2009 Torino per il Napoli di Aurelio De Laurentiis è stata un tabù. Mai un punto all’Olimpico. La prima sfida in B nel 2006-2007 con la Juve che s’impose 2-0, gol di Camoranesi e Del Piero. Bisognerà attendere la banda Mazzarri per tornare a gioire. Bianconeri avanti 2-0, ma nell’ultima mezz’ora si scatenano Hamsik (due gol) e Datolo. Uno show. Nella scorsa stagione finì 2-2: 0-1 Maggio, 1-1 Chiellini, 1-2 Lucarelli, 2-2 Matri per una partita, ultima di campionato, con pochissimo appeal. Infine una curiosità: in oltre ottanta anni di sfide, Juventus-Napoli ha sempre regalato gol. È una partita che conosce pochissimi 0-0 in campionato, visto che soltanto in cinque occasioni le due squadre non sono riuscite a violare la porta avversaria.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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