Fai il cattivo gioco? Cartellino giallo e cartellino rosso. Fai un gesto fair play? Cartellino verde. Proprio così. L’esperimento, andato a buon fine nelle serie giovanili, sarà testato nel campionato italiano di Serie B al fine di promuovere i ‘giocatori buoni’. Esempi? Buttare la palla fuori con un avversario a terra o aiutare l’arbitro a prendere una decisione corretta. La comunicazione è avvenuta sul sito ufficiale della Lega Serie B.
“A partire dall’anticipo della prima giornata di ritorno della Serie B, fra Spezia e Bari in programma venerdì 15 gennaio alle 20:30,- si legge – la Lega B introduce il Cartellino Verde. Il riconoscimento, promosso dalla Lega B, su proposta del Comitato Etico (composto da Marino Bartoletti, Chantal Borgonovo, Gianfelice Facchetti, Mogol ed Emiliano Mondonico), e istituito in collaborazione con l’Associazione Italiana Arbitri (AIA), ha un valore esclusivamente simbolico ed è finalizzato a premiare gesti non ordinari, ma speciali ed esemplari. L’iniziativa fa parte di un progetto piu’ ampio e articolato che intende riportare al centro dell’attenzione tematiche “sensibili”: il Rispetto, la Cultura Sportiva e la Responsabilita’ Sociale“.
“Il “Cartellino” può essere assegnato al tesserato calciatore – prosegue il comunicato- allenatore o dirigente, a seguito di un gesto o un atto sportivo di fair play straordinario, eventualmente anche a sfavore degli interessi propri e della propria squadra, manifestatosi in occasione di una gara ufficiale del Campionato Serie B ConTe.it 2015 – 2016, dall’arbitro della CAN B al termine di ogni partita di concerto con i suoi collaboratori, attraverso uno specifico modulo fornito dalla LNPB e consegnato al delegato di Lega. Con questa iniziativa, che si aggiunge ad altri progetti promossi dalla Lega B aventi le medesime finalità, si vuole valorizzare il significato degli esempi positivi di particolare rilevanza cercando di renderli testimonianza di buone pratiche e comportamenti corretti dei quali il nostro mondo ha decisamente bisogno. L’obiettivo è anche quello di riconquistare spazi di informazione sotto il segno del Rispetto, cercando di marginalizzare gli aspetti e i comportamenti negativi che troppo spesso determinano un giudizio sommario e superficiale nei confronti dell’intero movimento e di questo sport, al di là delle responsabilità individuali“.
Fonte: Gianlucadimarzio.com
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