È in una lettera inviata il 9 febbraio 2012 dal procuratore di Bari Antonio Laudati al collega di Cremona, Roberto Di Martino, titolare dell’altra indagine sul calcio venduto, che vengono evidenziate le nuove combine per vendere partite e comprare giocatori. Oltre alle sei già emerse e sulle quali le indagini sono andate molto avanti, il capo dei pm sottolinea che esiste più di un sospetto su almeno altre tre gare di serie A del campionato 2010-2011, e per questa ragione chiede al collega se può inviargli la parte di fascicolo che riguarda il factotum del Bari Angelo Iacovelli, arrestato da Cremona ma sul quale stava già indagando la procura pugliese. Scrive Laudati: «Questo ufficio sta procedendo nei confronti di Iacovelli Angelo, Masiello Andrea, Rossi Marco, Parisi Alessandro e Bentivoglio Simone per il reato di associazione a delinquere finalizzata a frodi sportive collegate alle partite di calcio di serie A della stagione 2010-2011: Milan-Bari, Bari-Chievo del 20-3-2011, Bari-Sampdoria del 23-4-2011, Bari-Roma del 1-5-2011, Palermo-Bari del 7-5-2011».
La procura pugliese vuole andare avanti con l’inchiesta per scoprire quante siano state le gare vendute e quanti calciatori siano coinvolti nel giro. Laudati intende anche sapere quale ruolo ha rivestito la criminalità organizzata nella gestione delle scommesse. Le tre partite al centro dell’ indagine, poi, non sono le uniche, perché sono gli stessi protagonisti della vicenda a fornire nuovi elementi agli investigatori. Un riferimento a Parma-Bari del 3 aprile 2011 viene fatto da Masiello in uno degli interrogatori avvenuti a gennaio. Una telefonata intercettata l’11 marzo 2011 tra l’ex calciatore Antonio Bellavista (arrestato dalla procura di Cremona e indagato a Bari) e un uomo non identificato, conferma – è scritto nel brogliaccio – che «i due si confrontano in merito alla loro attività già effettuata, avente a oggetto l’aver contattato i giocatori del Bari per pilotare il risultato finale di Milan-Bari». Di Bari-Roma parla invece Iacovelli, nell’interrogatorio del 7 febbraio scorso. «Per quanto concerne Bari-Roma – dice – ricordo una serie di telefonate da parte di Bellavista e De Tullio (ristoratore indagato a Bari) che mi chiesero se io sapessi se sulla partita si poteva scommettere con sicurezza. Bellavista offriva del denaro. Prima della partita vi fu un incontro, presenti io, De Tullio, un suo amico e Masiello. De Tullio chiese se la partita era combinata ma Masiello rispose che era solo e senza gli altri poteva fare niente».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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