La Lega Serie A proverà nuovamente oggi ad eleggere il nuovo presidente, ma sullo sfondo resta lo spettro del commissariamento. Nell’assemblea elettiva di oggi il quorum scenderà ad 11, ma non è detto sia raggiunto: situazione ingarbugliata e il commissario potrebbe trasformarsi definitivo.
Il favorito per l’elezione resta Paolo Dal Pino, il manager delle tlc dato di rientro in Italia dal Brasile, che nell’ultima riunione del 16 dicembre aveva raccolto 12 voti, due in meno del quorum richiesto. Dopo le trattative degli ultimi 23 giorni, molto si è mosso in realtà nelle ultime ore: prima la richiesta della Roma alla Figc di verificare l’eleggibilità dei potenziali candidati (oltre a Dal Pino richieste su Miccichè e Uva), ritenuta irricevibile dalla federazione visto che formalmente non esistono candidati e che il presidente eletto avrà 15 giorni per regolarizzare la propria posizione in termini di eventuali conflitti di interesse. Intanto l’ex presidente Miccichè si è detto non disposto a tornare e anche Uva, vicepresidente Uefa, non sembra intenzionato a sbarcare in via Rosellini.
Resta Dal Pino, che aveva chiesto una larga maggioranza ma che potrebbe alla fine farsi bastare il raggiungimento del quorum di 11 voti a favore, dopo il pressing delle ultime settimane. Il rischio, spiega la Gazzetta dello Sport, è che qualche presidente possa oggi uscire dall’aula per far mancare il numero legale per la votazione e bloccare ulteriormente la situazione. Sempre che non si decida di attendere il parere della Corte Federale d’Appello sull’eleggibilità, mossa che potrebbe rimandare il voto.
Lo spettro rimane quello del commissariamento, che scatterà in “automatico” nel caso in cui al 10 marzo la Serie A non trovasse un nuovo presidente. Ma, secondo altre interpretazioni, senza un presidente il 16 gennaio il Consiglio Figc potrebbe già avviare l’iter per il commissariamento straordinario.
Resta Dal Pino, che aveva chiesto una larga maggioranza ma che potrebbe alla fine farsi bastare il raggiungimento del quorum di 11 voti a favore, dopo il pressing delle ultime settimane. Il rischio, spiega la Gazzetta dello Sport, è che qualche presidente possa oggi uscire dall’aula per far mancare il numero legale per la votazione e bloccare ulteriormente la situazione. Sempre che non si decida di attendere il parere della Corte Federale d’Appello sull’eleggibilità, mossa che potrebbe rimandare il voto.
Lo spettro rimane quello del commissariamento, che scatterà in “automatico” nel caso in cui al 10 marzo la Serie A non trovasse un nuovo presidente. Ma, secondo altre interpretazioni, senza un presidente il 16 gennaio il Consiglio Figc potrebbe già avviare l’iter per il commissariamento straordinario.
Fonte: CalcioeFinanza.it
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