Il vicedirettore dell’Oms e membro del Cts anti-Covid: “Proporremo un isolamento di 10 giorni per la quarantena”. A Gazzetta, Ranieri Guerra ha spiegato che i calciatori non fanno eccezione per il virus, anzi sono tra i soggetti più a rischio, anche se non è ben chiaro come ci si infetta.
“Il rischio è aumentato per tutti e i calciatori sono parte di una comunità: entrano, escono, tornano a casa, vivono in famiglia, come tutti. Non ci si può sorprendere che l’aumento dei contagi avvenga anche in questo mondo. Sappiamo che il calcio è uno sport di contatto, dove in campo non si può rispettare il distanziamento. Nel calcio e negli sport professionistici si è provato a mitigare questo rischio con una diagnostica frequente. Il problema – spiega Guerra alla rosea – è conoscere ciò che succede in tutti gli altri Paesi. Una domanda che ho fatto ma in effetti non ho trovato una risposta. Sarebbe auspicabile che la Fifa studiasse un protocollo comune. Poi le situazioni sono diverse. Una cosa ora è giocare in Francia con 20mila contagi al giorno e un’altra in Italia con 5mila”. Sull’ipotesi di una bolla in pieno stile NBA. “Il Cts interviene con delle soluzioni di natura sanitaria. È il calcio che eventualmente deve proporla”. Guerra poi ha detto la sua sul protocollo per la Serie A – “Va aggiornato man mano che i numeri cambiano. Penso sia opportuno essere flessibili e applicare le indicazioni che di volta in volta la situazione epidemiologica suggerirà” – e di ridurre la quarantena da quattordici a dieci giorni, “un modo anche per non tenere quarantenate 500mila persone nello stesso momento”.
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