“Anche qui la richiesta dei vertici è chiara: basta punire qualsiasi tocco lieve e bisogna stoppare i frequenti tentativi degli attaccanti di mettere un piede tra difensore e palla solo per essere toccati. Quelli non sono rigori, ma furbate. Qui però serve che i varisti siano in linea con i direttori di gara, evitando il più possibile la cosiddetta discrezionalità. Altrimenti si torna rapidamente ai sospetti che un tocco diventi lieve o forte in base al peso e al colore delle maglie”. Lo riporta la Gazzetta dello Sport nell’edizione odierna, svelando la scelta dei vertici arbitrali dopo dieci giornate ricche di polemiche, puntando di più sulla comunicazione che sulla concessione di “rigorini”.
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