La Serie A, caso unico in Europa, porta ben tre squadre agli ottavi di Champions League. E così mentre l’Inghilterra cola a picco con la sua Manchester, la Francia e il Lione gettano su se stessi i più strani sospetti per quel 7-1 a Zagabria e la Spagna si dimostra piccola piccola senza Real e Barça, il nostro campionato saluta l’impresa del Napoli e le qualificazioni senza patemi di Inter e Milan. Forse queste tre avranno anche pagato un po’ in termini di punti in campionato, concedendo vantaggi, cospicui o irrisori, che senza l’impegno infrasettimanale non ci sarebbero. Ma si sa, la musichetta della Champions ha il suo fascino, le vittorie europee danno soldi e prestigio. E pazienza se per queste tre il vero campionato comincia solo adesso. C’è chi può e chi non può
Lecce – Lazio: la prima di Cosmi sulla panchina salentina coincide con una gara estremamente difficile, contro una Lazio con velleità da Champions. L’equilibrio che di solito ha contraddistinto questa sfida (8-6 il computo delle vittorie, in favore dei padroni di casa) regala un incentivo in più, se la classifica non bastasse
Siena – Genoa: le due compagini si trovano in una situazione simile di metà classifica. Vincere vorrebbe dire fare un passo in più verso la tranquillità, perdere invece significherebbe essere trascinati in zone non certo piacevoli. Un bilancio che comunque parla di assoluto equilibrio. Domina il numero 2, quello delle vittorie di Siena e Genoa e dei pareggi
Inter – Fiorentina: tanto vicine, eppure tanto lontane. Milano e Firenze, Inter e Fiorentina. Già perché per chi era partito con ambizioni di Scudetto o velleità europee, ritrovarsi ad un terzo del campionato a lanciare un occhio alla zona retrocessione non è proprio il massimo. Fortuna che in un campionato così equilibrato una serie di risultati utili potrebbe veramente cambiare la stagione delle due compagini. Il problema piuttosto è farli questi risultati. tra le due quella massa melio è la Fiorentina, anche se i precedenti dicono Inter (45 vittorie, 17 pareggi e 15 sconfitte). Staremo a vedere
Palermo – Cesena: torna il Palermo formato Barbera, e per il Cesena non è di certo una cosa positiva. Se poi a questo aggiungiamo come i romagnoli abbiano finora vinto una sola volta a Palermo, a fronte di 8pareggi e 5 vittorie rosanero, possiamo affermare con certezza che gli uomini di Arrigoni avranno il loro bel da fare
Atalanta – Catania: 6 vittorie e 4 pareggi, con i bergamaschi sempre a punti. Questo è l’incipit di Atalanta – Catania. Forse sarà pure arrivato il momento buono per cancellare quell’antipatico zero dal numero di vittorie a Bergamo. A Montella & ragazzi l’arduo compito, contro pur sempre una buonissima Atalanta
Bologna – Milan: dopo l’inizio un po’ altalenante il Mila ha già ripreso la sua corsa vero lo Scudetto. La Juve capolista è avvistata, che si godesse ancora per poco il futile trionfo. Così come è avvisato il Bologna, prossimo avversario dei rossoneri. Nonostante il confronto risulti essere molto equilibrato con 25 successi emiliani e 22 del Milan i rossoneri sembrano arrivare a questo match con la seria possibilità, se tuto vada nel migliore di modi, di tornare ad assaporare quella vetta lasciata a Maggio, giorno dello Scudetto
Cagliari – Parma: sardi che fino a dora hanno battuto il Parma 14 volte, pareggiato 8 e perso 5. Bilancio non male, in attesa di essere rimpinguato domenica pomeriggio. Non sarà dello stesso avviso Franco Colomba, ansioso con il suo Parma di centrare un brillante successo che vorrebbe dire superare in clssifica proprio gli avversari di questo turno
Udinese – Chievo: tra la presa di San Siro e l’Europa League contro il Celtic c’è il Chievo. Partita tutt’alto che facile quella contro i clivensi, squadra tosta, in grado di mettere tutti in difficoltà e già autrice, negli anni passati 2 vittorie al Friuli, in parte compenso per le 5 batoste subite. 3 sono stati i pareggi
Novara – Napoli: da Villareal a Novara. Cambia il prestigio, cambia la competizione e cambia l’avversario, ma la concentrazione deve essere sempre la stessa. Non vincere significherebbe perdere troppo terreno in chiave Scudetto/Champions, anche se il Napoli non vince a Novara dal ’53. Poi solo successi piemontesi o pareggi, nelle sporadici incontri di B, per un bilancio totale di 6 vittorie del Novara, 4 pareggi e 2 successi partenopei
Roma – Juventus: vuoi la fortuna, vuoi il vantaggio di non giocare le coppe, vuoi la condizione, fatto sta che la Juve arriva all’ultimo big match del 2011 da prima della classe. Certo è un vantaggio irrisorio, ma fino ad ora i bianconeri non hanno quasi mai sbagliato uno scontro diretto. Battute Milan e Inter, battuta non senza qualche ombra la Lazio e pareggiato per il rotto della cuffia a Napoli, contro l’unica squadra veramente in grado di metterli sotto. Sull’altro fronte la Roma in cerca della sua identità, quasi specchio fedele i ciò che era la Juve l’anno scorso. I ruoli si sono invertiti, ma quale migliore occasione di questa (considerando anche il confronto estremamente equilibrato, che recita 28 successi Roma, 25 pareggi e 24 successi Juve) per cambiare nuovamente la situazione
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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