Juventus-Lecce
Boccata d’ossigeno. Dopo oltre un mese, dopo aver conquistato un solo punto nelle ultime quattro partite, la Juventus di Massimiliano Allegri ha ritrovato la vittoria in campionato. La sfida contro il Lecce all’Allianz Stadium è finita 2-1, decisa da un gol realizzato al 40esimo dal giocatore più atteso. Da quel Dusan Vlahovic che, 84 giorni dopo l’ultima rete in Serie A, ha ritrovato la via del gol con una bella girata su un cross di Kostic.
E’ stata una bella partita anche perché il Lecce è sempre rimasto in partita. Nel primo tempo sono stati realizzati addirittura cinque gol, di cui tre convalidati. Annullate per fuorigioco le reti di Ceesay e Miretti, convalidati prima del 2-1 di Vlahovic i gol di Paredes e Ceesay. Il centrocampista argentino ha trovato la sua prima realizzazione con la maglia della Juventus direttamente da calcio piazzato, al 15esimo. Il centravanti gambiano ha invece realizzato l’illusorio pareggio dagli undici metri, con un rigore concesso dopo uno sfortunato tocco col braccio in area di Danilo.
ATALANTA-SPEZIA– Terza vittoria consecutiva per l’Atalanta, che batte lo Spezia per 3-2, quasi sul velluto nella prima parte del secondo tempo, poi con grande sofferenza e una traversa di Verde a pochissimo dal termine. I nerazzurri vincono tre partite consecutive, non succedeva da settembre, e si ergono a quota 58, quarto posto in classifica in solitaria. Dopo un primo quarto d’ora a ritmi comunque alti, è Scalvini a regalare lo spazio a Bastoni, involontariamente, con la palla che arriva a Gyasi che da due passi insacca per l’1-0. Alla mezz’ora, invece, è De Roon a pareggiare con una grande conclusione dalla distanza, che pesca l’angolino laddove Dragowski non può arrivare. Nella ripresa non c’è tempo per pensare che l’Atalanta va in vantaggio: altro tiro dalla distanza, stavolta di Zappacosta, con Amian che devia e spiazza Dragowski. Ancora da calcio d’angolo, per la terza volta nella partita, che l’Atalanta arriva al gol, stavolta con Muriel che approfitta della confusione scaturita da un colpo di testa a colpo sicuro di Zapata, salvato sulla riga da un difensore ligure. A metà secondo tempo lo Spezia accorcia le distanze: De Roon cede un pallone pigro a Toloi che, pressato da Shomurodov, lo perde. L’uzbeko arriva sul fondo e mette in mezzo per l’accorrente Bourabia che, al volo, manda nell’angolino più lontano per il 3-2.
SAMPDORIA-TORINO – Il Torino torna al successo. Dopo il ko casalingo contro l’Atalanta, i granata espugnano il “Ferraris” per 2-0 imponendosi su una Sampdoria sempre più destinata alla retrocessione. A dieci minuti dal duplice fischio, sugli sviluppi di un’azione da corner, Ilic pennella un cross perfetto per Buongiorno che anticipa Augello e supera Ravaglia per il vantaggio del Toro. Nel finale tutto lo stadio si unisce al coro della Gradinata Sud, lo stesso con cui è iniziato il match: “Giù le mani dalla Sampdoria” ma c’è tempo ancora per il raddoppio di Pietro Pellegri che, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto rapidamente, aggira Ravaglia e firma il definitivo 0-2. L’esultanza provocatoria del calciatore granata non è piaciuta ai blucerchiati e al mister Stankovic. Da ciò ne è scoppiato un parapiglia proseguito anche al triplice fischio del direttore di gara.
Salernitana-Fiorentina
Sfida spettacolare all’Arechi, finisce 3-3 tra Salernitana e Fiorentina. Clima di esaltazione all’Arechi dopo la gioia per aver costretto il Napoli a rinviare la sua festa Scudetto, il match inizia con buoni ritmi ed entrambe le squadre che creano. Tempo dieci minuti e si prende il centro della scena il solito Dia, lanciato da Bradaric verso il tredicesimo gol della sua Serie A. Non c’è tempo per esultare: Sousa perde Gyomber per infortunio al quarto d’ora vedendosi costretto a inserire Daniliuc di fretta e furia. La Fiorentina non reagisce subito, alla mezz’ora Gonzalez ha una grande occasione ma la spreca. Un errore può andare, due no: sul secondo pallone buono che ha, l’argentino incorna in rete l’1-1 della Fiorentina. Non c’è tempo per altro: è parità all’intervallo. Pochi scossoni in avvio di secondo tempo, l’unico a provarci nel primo quarto d’ora è Cabral, mancando di precisione nel colpo di testa.
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