Come cambia la tassazione nel calcio? Con il Decreto legge n.34 pubblicato lo scorso 30 aprile nella Gazzetta Ufficiale le cose mutano radicalmente. I club italiani potranno giovare di una tassazione agevolata sugli ingaggi dei tesserati “impatriati”, ossia quelli che dal primo maggio 2019 si trasferiranno in Italia dopo due anni di residenza all’estero, purchè rimangano per almeno 24 mesi con un contratto di lavoro dipendente per cinque anni.
Ma quanto risparmieranno le società? Fino ad oggi la tassazione sul lordo è di circa il 50%, per esempio: per garantire ad un giocatore uno stipendio di 10 milioni netti, la società deve pagare circa 20 milioni lordi (il doppio). Con il nuovo decreto, il costo si riduce sensibilmente. Come riferisce il Sole 24 Ore, il lordo sarà tassato al 43% soltanto il 30% del reddito. In soldoni: facendo riferimento allo stesso stipendio netto citato precedentemente di 10 milioni, la società in questione invece di pagarne 20 lordi, sborserà tra i 12 e i 13 mln.
L’aspetto rilevante che evince dal decreto è che non riguarda esclusivamente gli italiani all’estero. Parla genericamente di lavoratori che non siano stati residenti negli ultimi due anni in Italia. Non è specificato infatti che questi debbano aver vissuto in Italia in precedenza.
Nel Decreto Crescita ufficializzato ci sono enormi vantaggi per i club del Sud Italia. Questi, infatti, potrebbero avere un risparmio ulteriore. Società come Napoli e Lecce invece di avere una tassazione al 30%, come per gli altri club, dovranno corrispondere “solo” il 10% in più dell’ingaggio. Sempre per tornare all’esempio di prima, un giocatore X con un ingaggio di 10 milioni costerebbe ad Aurelio De Laurentiis 11 milioni e non più 20.
Questo potrebbe incidere particolarmente sulle prossime operazioni di calciomercato dall’estero. Anche perché fino ad ora, con una politica di autofinanziamento, la SSC Napoli non ha potuto mai concedersi ingaggi eccessivamente elevati per quei famigerati grandi giocatori che avrebbero inciso eccessivamente sul bilancio. Dal primo maggio di quest’anno, però, gli stipendi dei giocatori dall’estero avranno un impatto enormemente inferiore grazie a questo Decreto. Da ricordare, però, che conta esclusivamente per quelli che negli ultimi due anni non hanno avuto la residenza in Italia.
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