Non c’è partita, alla Sardegna Arena. Il Cagliari sembra il Brasile, la Fiorentina una sparring partner. Il 5-2 è un risultato netto ma rispecchia fedelmente l’andamento della partita, con la squadra di Maran a giocare sul velluto e indirizzare a suo piacimento la partita, rallentando e velocizzando la manovra con gli uomini di Montella incapaci di contrastarne il dominio. Anzi, lo scarto poteva persino essere più ampio se nel finale i padroni di casa non avessero abbassato la guardia. Ma tanto basta per regalare un altro pomeriggio di gloria ai tifosi di casa, che hanno regalato nonostante la pioggia il sold out. Ora è terzo posto, in attesa delle altre partite. E si continua legittimamente a sognare.
TORNA PELLEGRINI –Maran ritrova sull’out sinistro Pellegrini, che ha scontato la squalifica e ripropone titolari a centrocampo Nandez e Cigarini, con Oliva e Castro, eccellenti nell’ultima sfida a Bergamo, in panchina. Cacciatore vince nuovamente il ballottaggio con Faragò e Klavan viene confermato per la terza partita consecutiva al centro della difesa al fianco di Pisacane. Grande ex della sfida Giovanni Simeone, reduce da una stagione pessima l’anno scorso a Firenze e rilanciatosi in Sardegna. L’argentino fa coppia d’attacco con Joao Pedro, fresco di rinnovo contrattuale. Montella ritrova Pezzella, Lirola e Caceres, riproponendo così il 3-5-2 con Vlahovic punta centrale affiancato da -Federico Chiesa. Centrocampo unico reparto confermato con Badelj in regia affiancato da Castrovilli e Pulgar.
UNA SQUADRA IN CAMPO – Sin dall’inizio il pallino è in mano ai sardi, che sbloccano la partita al 17′ con un’azione tutta di prima fatta di passaggi tra le linee. Sembra un flipper impazzito: Cigarini-Joao Pedro-Nainggolan-Rog con quest’ultimo che entra in area e supera di destro Dragowski. Primo gol in Serie A con i rossoblù per il croato. Al 26′ il raddoppio con Pisacane, liberissimo di testa a raccogliere un corner di Cigarini. Il tris al 34′ ancora con Rog e Nainggolan protagonisti: il croato innesca il belga, il cui tiro è respinto da Dragowski ma alla seconda possibilità mette in mezzo per Simeone che di tacco segna il gol dell’ex. Mani in testa quasi a scusarsi. L’argentino aveva la possibilità di sbloccare la partita dopo pochi minuti, sprecando da due passi. Poco da dire sulla prestazione viola, che oscilla tra il deludente e lo sconcertante. Castrovilli ammonito dopo 21′ salterà la prossima partita contro l’Hellas, il reparto difensivo non va e Vlahovic oltre ad avere responsabilità sul secondo gol di Pisacane è semplicemente innocuo davanti, ampiamente gestito da una vecchia volpe come Klavan.
NAINGGOLAN MOSTRUOSO – Ci sono seri dubbi che la Fiorentina, questa Fiorentina, possa anche solo lontanamente riaprire la partita. E infatti non succede, anzi. Joao Pedro festeggia il rinnovo di contratto trovando il 4-0 su assist di Nainggolan, che trova la sua tripletta odierna di passaggi decisivi. Non si porta a casa il pallone, il belga, ma è di gran lunga il migliore in campo e viene premiato col gol del 5-0. Questa volta fa tutto il Ninja, con un missile terra-aria sul quale Dragowski può fare poco. Dopo 65 minuti la Fiorentina prende la manita. Solo allora, e grazie alla voglia dei giovani, evita di essere ulteriormente umiliata accorciando il divario con due gol di Vlahovic, grazie anche al contributo del neo-entrato Sottil. Il serbo non aveva mai segnato in Serie A, figurarsi fare una doppietta. Ma non c’è niente da festeggiare. Quello lo possono fare, giustamente i giocatori del Cagliari.
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