L’allievo batte il maestro, almeno per una sera. Il Verona di Ivan Juric vince a Bergamo con un secco 2-0: prova difensiva maiuscola della formazione di Juric, che regge l’urto dell’Atalanta per un’ora e poi colpisce con Veloso (rigore) e Zaccagni. Alla Dea, forse, sono state fatali le fatiche di Anfield.
Inizio di marca ospite, poi cresce la Dea – Gian Piero Gasperini deve fare a meno di diversi uomini ma non rinuncia a Gomez e Ilicic, che giocano alle spalle di Zapata. Juric schiera una squadra speculare, con Zaccagni e Barak sulla trequarti e Di Carmine davanti. Il match è subito piacevole, i ritmi sono alti. L’Hellas è praticamente perfetto nei primi 25′: gli ospiti difendono con ordine e provano a ripartire, anche se il primo squillo è dei nerazzurri. Gomez recupera palla sulla trequarti e serve Zapata, che apre per lo sloveno: con il corpo all’indietro, la conclusione col mancino sorvola la traversa.
Poco dopo la mezzora Juric deve rivedere i piani: Lovato è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema muscolare. Al suo posto entra il centrocampista Danzi, che va a posizionarsi nella stessa zona di campo. E il Papu prova subito ad approfittarne: finta a rientrare e conclusione potente, respinta e poi bloccata dal sempre attento Silvestri.
L’Atalanta crea e spreca, Veloso colpisce la traversa – Tra fine primo tempo e inizio ripresa l’Atalanta spinge sull’acceleratore alla ricerca del vantaggio. La retroguardia degli scaligeri resiste all’urto con un po’ di fortuna. È un assedio continuo, contenuto dai miracoli di Silvestre e da alcuni salvataggi provvidenziali sulla linea di porta. I gialloblù però sono vivi e lo dimostrano al 53′: Veloso, subentrato a Danzi (bocciato da Juric), colpisce una clamorosa traversa da fuori area. È il nono legno colpito in campionato dall’Hellas.
Veloso e Zaccagni gioie di Verona – I bergamaschi continuano nel forcing e mantengono alta la pressione, ma al 60′ pagano una distrazione difensiva. Zaccagni trova un pertugio sul lato sinistro dell’area, Toloi lo travolge e Massa concede il rigore, trasformato in modo esemplare da Miguel Veloso. Gasperini prova a mischiare le carte, inserendo Muriel e Lammers, mentre Juric continua a perdere pezzi: si fa male anche Ceccherini, al suo posto entra Favilli (un attaccante al posto di un centrale), che va subito vicino al 2-0 con una bella conclusione da fuori area. Raddoppio che arriva comunque, in contropiede: Veloso gestisce sulla trequarti, poi apre improvvisamente per Zaccagni (che chiude la partita da esterno sinistro), implacabile davanti a Sportiello. È il sigillo all’ennesima prova di squadra. Il Verona vince e convince, più forte della sfortuna.
fonte: tmw
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