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Sequestri, notifiche e pignoramenti: cosa rischia l’argentino in Italia

La questione mai risolta delle notifiche e le sentenze favorevoli a Careca e Alemao

Si informa Maradona. Gli dicono che può rientrare e anche che qualsiasi provento o bene ottenuto in Italia non gli può essere sequestrato come già successo tre volte in passato. L’avvocato Pisani è chiaro: «Non gli può capitare più nulla, neppure la notifica di atti: è un uomo libero», ha detto in serata il legale napoletano del Pibe. in realtà, non è escluso che in queste 36 ore di soggiorno in Italia gli possa essere ancora sequestrato qualche altro bene. Non rischia l’arresto, perché nei suoi confronti non pendono richieste in tal senso. Non è stato facile in questi anni la vita italiana di Maradona. Nei suoi confronti sono stati eseguiti tre pignoramenti: due Rolex, un orecchino con diamanti e persino il cachet per la presenza a «Ballando con le stelle» su RaiUno.
Nel 2005, infatti Diego rinunciò dopo poche puntate a «Ballando con le stelle», e il fisco gli pignorò il compenso della Rai (che se avesse preso parte a tutte le puntate sarebbe stato di circa 1,3 milioni). L’anno successivo, dopo una manifestazione di beneficenza a Giugliano le fiamme gialle lo portarono in caserma: dinanzi al comandante della compagnia, gli vennero sequestrati due Rolex per un valore di 10.000 euro. E avrebbero provveduto a sequestrargli anche i due orecchini con brillanti (valore 10.000 euro) se Maradona non si fosse opposto con vigore e decisione: «Toglierli potrebbe crearmi qualche lesione ai lobi, lasciate stare», minacciò Diego ai due tecnici nominati dal tribunale di Napoli. I Rolex poi vennero comprati all’asta dall’amico argentino José Alberti e ora da lui custoditi. Nel 2009, ospite del famoso centro benessere di Merano di proprietà del medico Chenot, fu raggiunto dagli ispettori di Equitalia e dalla Gdf e «perse» così un orecchino con brillanti, poi venduto all’asta per 25mila euro. Il 14 febbraio del 2010, al Tirbunale di Bolzano si presentò una donna tutta vestita di rosso con il compito di aggiudicarsi il prezioso gioiello. Alla fine si scoprirà che altro non era che l’emissario di Fabrizio Miccoli, il fantasista del Palermo.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

 

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