Sull’orlo del baratro, in questo playoff di Coppa Davis, non ci siamo mai finiti. Nessuno, neppure dopo la batosta del doppio di sabato, ha mai creduto seriamente che il Cile potesse battere l’Italtennis e rispedirci in serie B. Ma quando Andrea Seppi ha chiuso facile facile la sua gara contro il maratoneta Paul Capdeville, i quattromila tifosi assiepati sugli spalti dell’Arena realizzata sul lungomare, sono esplosi in un boato quasi liberatorio. Traguardo centrato: il Cile è sconfitto (alla fine sarà 4-1). Ci teniamo stretto il Gruppo mondiale, riconquistato lo scorso anno dopo una decennale sofferenza negli inferi della B.
L’altoatesino conquista il punto che serviva per far restare gli azzurri tra i big giocando da top 30 e quindi senza lasciare praticamente nulla: il minimo del minimo, visto che contro avevamo davvero il più abbordabile degli avversari possibili. «Noi siamo contenti anche perché sarebbe stato un vero peccato regalare una delusione a questo meraviglioso pubblico napoletano – spiega Seppi – Sono contento del mio punto decisivo che mi riscatta dalla prova di sabato in doppio».
Eppure l’eroe di questa tre giorni napoletana è stata proprio il cileno dalla mascella pronunciata, Capdeville: «l’uomo nero», il nemico di questa Davis napoletana che si è tinta d’azzurro. Dovrebbero quasi fargli un monumento, i tifosi partenopei: grazie a questo anonimo 29enne numero 161 al mondo che non gioca un torneo Atp da oltre un anno e mezzo perché non riesce a passare neppure le qualificazioni, la sfida tra Italia e Cile è diventata in alcuni tratti persino entusiasmante. Sia chiaro: mai per il gioco. L’entusiasmo arriva dall’equilibrio.
Grazie a Capdeville diventa interessante e da seguire persino la terza giornata che in pochi pronosticavano come degna di essere seguita. E invece quando Andreas scende in campo alle 11,15 del caldo mattino, ha persino addosso un briciolo di tensione legata all’importanza dell’incontro. Invece Seppi gioca tranquillamente contro il maratoneta sudamericano (in campo consecutivamente per oltre 7 ore di gioco, da venerdì a ieri mattina), che giustamente accusa qualche mal di schiena dopo tre giorni a tutta velocità: finisce tre set a zero per l’azzurro, con qualche errore di troppo (il solito diritto), qualche buona resistenza del cileno (fin che gli regge il servizio), ma tutto sommato una convincente prova di auto-controllo del nostro numero uno, da veterano.
Seppi, al contrario della sfida di doppio, non perde mai la calma nei momenti importanti o quando la faccenda sembra allungarsi (3-3 nel primo set) prima di ingranare la quarta: vince 7 giochi di seguito, senza concedere palle break a affidandosi a un servizio dirompente (8 ace nel solo primo set, 14 complessivi). Il cileno getta l’amor proprio e il patriottismo ben oltre la sua classifica, appellandosi all’effetto-Davis, mentre Seppi mantiene intatta la distanza tecnica che lo divide dall’avversario. E quando Capdeville crolla stremato, il pubblico, che pure lo ha fischiato quando protestava come fanno tutti i leader che si rispettino, per qualche palla dubbia, lo ha applaudito in maniera convinta.
Finisce 6-3, 6-1, 6-3 in 1 ora 31’. Questo basta ad archiviare il caso e a proiettarci verso il prossimo obiettivo, il sorteggio di mercoledì a Londra. Nell’ultimo singolare, ininfluente, Simone Bolelli ha sconfitto il 16enne Christian Garin in due set con il punteggio 6-4 6-3.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro