Ecco uno stralcio della lunga intervista rilasciata dal C.t. dell Nazionale azzurra Cesare Prandelli al Mattino.
Perché non ha mai convocato, neppure una volta, Paolo Cannavaro?
«Sia ben chiaro: non perché non lo meritasse. Anzi, in certi momenti è stato strepitoso. Io lo conosco dai tempi di Parma, ma quando si chiama un giocatore non lo si fa per premiare il suo rendimento, ma facendo delle valutazioni legate al futuro. La prima domanda che mi faccio è: quanto tempo può restare con noi? Per questo ha avuto un senso, in questa ottica, convocare Ranocchia, Bonucci, Ogbonna».
Però si parla di un ritorno di Totti.
«L’unico che ha detto una cosa giusta è stato Mazzone: se fra dodici mesi, Totti avrà la stessa condizione, lo stesso entusiasmo e le stesse motivazioni come si fa a tenerlo fuori?».
Come ha preso la rinuncia di De Sanctis alla Nazionale?
«Posso dire che è stato il momento più commovente e toccante di questi miei tre anni da ct. Morgan ha usato della parole meravigliose, ha commosso tutti. Gli ho però strappato una mezza promessa: la porta della Nazionale per lui resta ancora socchiusa. Sa che potrei aver bisogno ancora di lui».
La redazione
F.G.
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