Sei gol subiti: il Napoli è la seconda peggior difesa del campionato. Peggio ha fatto soltanto il Chievo, con nove reti al passivo ma che una mezza dozzina di gol li ha presi tutti insieme a Firenze; e alla pari con gli azzurri c’è il Genoa, che ne ha beccati cinque a Sassuolo. Cifre impietose, che staranno facendo riflettere Ancelotti in questa pausa di campionato. Perchè c’è un altro dato, peraltro, che inquieta il sonno dei tifosi azzurri: il Napoli subisce praticamente gol a ogni tiro in porta. È una statistica che presa così potrebbe far pensare anche a una certa dose di sfortuna ma in realtà a rivedere le reti subite contro Lazio, Milan e Sampdoria riaffiorano errori e distrazioni non solo della difesa (evidenti quelli dell’Olimpico che consentirono a Immobile di battere Karnezis) ma più in generale dell’intera squadra (non è un fatto normale prendere due gol in contropiede a Marassi) che non ha ancora assimilato le innovazioni tattiche introdotte da Ancelotti. Appena quattro gli interventi tra i pali, e neanche trascendentali, ovvero con basso coefficiente di difficoltà, a cui sono stati chiamati il greco e il colombiano; una parata in più del francese Lafont della Fiorentina e una in meno del polacco Szczesny della Juventus. Con la differenza, non da poco, che i viola hanno incassato una sola rete (ma con una gara in meno) e i bianconeri tre (due all’esordio contro il Chievo a Verona). Insomma, su un totale di dieci tiri in porta, per ben sei volte gli azzurri hanno dovuto inchinare la testa. È un dato certamente singolare, ed è superfluo aggiungere che con una percentuale così alta non si va lontano.
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