Chissà se sono riapparse le lacrime napoletane, versate a Folgaria questa estate alla notizia della cessione di German Denis all’Udinese.
Qualche tifoso della punta argentina pianse, persino davanti le telecamere, per quel divorzio unilaterale, voluto solo dal Napoli. Chissà se si è pianto anche ieri sera, quando la bordata al volo de «El Tanque» ha chiuso i giochi della sfida al San Paolo: 0-2, e dopo l´Inter il Milan scansa anche il Napoli, lanciandosi verso il traguardo, con più agio. Gol triste Denis ha fatto un balzo di gioia dopo il gol, ma non ha esultato anzi chiedendo scusa alla curva del Napoli, lì impietrita proprio dietro la porta che aveva violato, gonfiato, con quel tiro al volo. Ha alzato un braccio, s´è beccato una bordata di fischi, ed è corso a ringraziare uno per uno i componenti della sua panchina, Guidolin compreso. «Ho esultato un istante- dice Denis – poi ho chiesto scusa perché i napoletani mi hanno accolto benissimo e io non ho dimenticato. Sono felice di non aver fatto rimpiangere Sanchez e Di Natale, vorrei essere utile nella qualificazione in Champions» . L´asado, per i compagni argentini, l´aveva cucinato anche a Folgaria: ieri notte, con quel gol, ha rosolato a fuoco lento i sogni di scudetto di chi l´aveva ceduto. Bolgia Sapeva che avrebbe zittito, segnando, una città intera. Sapeva che il San Paolo si sarebbe mostrato pieno come un uovo. Il catino di Fuorigrotta è rimasto annichilito, ancor di più che la gol di Inler, musulmano che turba i sogni del Napoli da qualche estate. «Non ho esultato perché ho molti amici napoletani, non perché so di venire qui» , ha detto lo svizzero. Quando Cavani ha sbagliato il rigore, nel finale, è sembrato che il destino volesse solo Denis in copertina. Denis, la punta da lacrime napoletane.
La Redazione
C.T.
Fonte: Gaetano Imparato per La Gazzetta dello Sport
