A Pescara le porte per la famiglia Insigne sono sempre aperte. Dopo Lorenzo potrebbe essere il turno di Roberto, corteggiato dal club abruzzese insieme con altri giovani partenopei (Nicolao, Tutino e Fornito). Già, perché Lorenzo ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore del presidente Daniele Sebastiani e di tutti gli sportivi abruzzesi. «La splendida cavalcata del Pescara di Zeman – dice Sebastiani – rimarrà per sempre nella storia calcistica della nostra città. Sono molto legato a Lorenzo, è stato uno dei principali artefici, non potrei mai dimenticarlo. Lui è un predestinato, un fuoriclasse e un bravissimo ragazzo».
Giocate da applausi, 18 gol in 37 partite, un numero impressionante di assist. Così l’anno scorso Lorenzo Insigne è diventato il principe dell’Adriatico, l’idolo dei tifosi oppure, per dirla alla Zeman, il calciatore più importante della squadra, quello a cui non si può rinunciare anche quando non sembra in giornata. Perché in un attimo è in grado di cambiare il corso degli eventi e regalare la vittoria alla sua squadra, proprio come è successo domenica contro il Cagliari.
Sebastiani lo avrebbe trattenuto volentieri in biancazzurro. «Purtroppo non sono l’unico ad essere innamorato di lui, lo è anche il mio caro amico De Laurentiis. Però sono sicuro che se fossero rimasti Insigne, Verratti e Immobile, con Zeman in panchina, il valore dei loro cartellini sarebbe triplicato e Insigne avrebbe realizzato almeno 15 gol».
Prima della partita ci sarà l’incontro tra i due presidenti. «Nelle prossime ore sentirò Aurelio, non so se arriverà venerdì sera o sabato. In ogni caso, sarà mio gradito ospite, magari ci sarà anche l’opportunità di approfondire il discorso su qualche giovane del Napoli».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
