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Scopriamo il tallone d’Achille dell’Udinese!

Si riparte dalla Serie A, dopo il k.o. che ha sancito l’eliminazione di un Napoli a tratti spettacolare dalla Champions League. Il Chelsea, per esperienza o per disattenzioni della retroguardia azzurra, ha ottenuto l’ormai quasi insperato pass per i Quarti di Finale. Ora, quindi, ai partenopei non resta che dedicarsi alle restanti competizioni, campionato e Coppa Italia, e proprio in questa settimana si deciderà molto della stagione dei campani: Udinese domani sera in trasferta, Siena in casa mercoledì. Ma procediamo per gradi, iniziando dal match contro i friulani.

Le notizie che giungono da Castelvolturno non sono delle migliori, e infatti non saranno della trasferta né Maggio, uscito nella prima mezz’ora contro il Chelsea, né Lavezzi, che non ha recuperato da un acciacco rimediato proprio mercoledì sera. Di conseguenza Mazzarri ha una squadra stanca per i 120 minuti disputati a metà gara, giù di morale per l’eliminazione e con due dei suoi uomini migliori lasciati a casa, le premesse non sono delle migliori, anche se è da tener conto che gli avversari hanno giocato giovedì, un giorno in meno rispetto agli azzurri per preparare la partita o per riposarsi, e anche loro escono dalla loro ultima partita, per quest’anno, in Europa, eliminati dall’AZ nonostante il 2-1 al “Friuli”. Davanti al portiere De Sanctis, grande ex della gara, potrebbe essere applicato un po’ di turn-over in difesa, dipenderà poi dalle ultime decisioni del tecnico toscano che arriveranno nel pomeriggio di domani. Stando a questa ipotesi, l’unico superstite del trio titolare sarebbe Aronica, che prenderebbe posto al centro della difesa, affiancato da Britos e Fernandez. Tutto questo sembra però quasi entrare in contrasto con le parole dette dallo stesso mister, “con 11 partite e 33 punti in palio può succedere ancora di tutto”. Vero è, però, che Mazzarri deve fare i conti anche con la sfida del San Paolo mercoledì, ed avrà bisogno dei suoi titolarissimi per riuscire a rimontare il 2-1 dell’andata. Al centro del campo Gargano dovrebbe cedere il posto a Dzemaili, che farà coppia con il migliore degli azzurri contro il Chelsea, Gokhan Inler: il suo lavoro di marcatura su Lampard ha dato ottimi risultati, certo ha causato la cessione a Gargano della cabina regia, dalla quale di solito lui imposta il gioco azzurro, ma guardando tutta la partita (e se possibile tralasciando il risultato finale), lo svizzero ha fatto davvero bene, coronando poi la prestazione con un bellissimo gol che ha dato la momentanea speranza ai tifosi azzurri. Sugli out, con a casa Maggio, gli esterni saranno percorsi da Zuniga sulla destra e Dossena sulla sinistra. In avanti poi, orfani del “pocho”, che mercoledì non è riuscito a far brillare la stella che nelle ultime settimane ha illuminato il cuore di tutti i tifosi partenopei, si rivedrà Goran Pandev, accanto a Marek Hamsik sulla linea della trequarti. Come sempre, l’innesto del macedone toglie velocità all’attacco ma dona precisione nei passaggi e ottimi inserimenti per vie centrali. Punta centrale sarà il solito Edinson Cavani, pronto a riscattarsi di una partita un po’ opaca mercoledì.

Il 3-5-2 di Francesco Guidolin è pronto a sfogare sul Napoli la frustrazione dell’eliminazione dall’Europa League. Ora i bianconeri possono solo dedicarsi al campionato e a quel terzo posto che significherebbe Champions League, l’Europa che conta. A due sole distanze dalla Lazio terza, l’obiettivo non è impossibile, ma dovrà fare i conti con un Napoli a pari punti e desideroso di riscatto immediato. Il tecnico farà a meno di Benatia, elemento seguito dallo stesso entourage del Napoli, ma schiererà Handanovic in porta, con Ekstrand, Danilo e l’ex Maurizio Domizzi. Ferronetti e Pasquale che rilevano l’infortunato Isla e lo stanco Armero, senza contare il forfait di Basta, avranno il doppio compito di affrontare gli esterni azzurri e rilanciare l’offensiva bianconera. A centrocampo si sistemeranno Pinzi, Asamoah e Fernandes. Davanti l’attacco vanterà Totò Di Natale, faro del modulo friulano che ha sempre risentito molto la sua assenza, vedi l’andata con l’AZ per conferma. Il bomber campano farà coppia con Fabbrini. Una squadra che basa gran parte della propria forza sul contropiede e sulla rapidità e freddezza del suo capitano.

Ambedue le squadre proveranno a mettere un freno all’avversaria diretta per il terzo posto, anche se le assenze di ambedue le compagini cambieranno sicuramente la partita. Tutto viene riposto nei giocatori che hanno recuperato meglio forma fisica e mentale. Il tallone d’Achille di quest’Udinese potrebbero essere le corsie, soprattutto quella sinistra dove Ferronetti potrebbe soffrire le discese di Dossena. Certo anche il Napoli ha messo in bella mostra il proprio punto debole, prendendo ben cinque gol in 180 minuti (solo il rigore di Lampard e la rete decisiva di Ivanovic non rispondono alla descrizione) tutti di testa. Dato molto importante, sul quale il tecnico Mazzarri dovrà lavorare, perché concedere magari a Di Matteo la chiave per aprire il forziere azzurro giusto pochi giorni prima dello scontro diretto può non essere stato un atto giusto. E abbiamo pagato caro il prezzo dei tre errori contro il Cagliari, nonostante le sei reti siglate.

Dirigerà l’incontro il signor Gianluca Rocchi di Firenze.

UDINESE (3-5-2):

Handanovic; Ekstrand, Danilo, Domizzi; Ferronetti, Fernandes, Pinzi, Asamoah,Pasquale; Fabbrini, Di Natale.

A disposizione: Padelli, Neuton, Armero, Abdi, Pazienza, Barreto, Floro Flores.

All. Guidolin

NAPOLI (3-4-1-2):

De Sanctis; Fernandez, Aronica, Britos; Zuniga, Dzemaili, Inler; Dossena; Hamsik, Pandev; Cavani.

A disposizione. Rosati, Campagnaro, Fideleff, Cannavaro, Gargano, Ammendola, Vargas.

All. Mazzarri

Emanuele Romolo Criscuolo

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