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Scopriamo il tallone d’Achille del Milan!

Un altro pareggio si unisce ai risultati del Napoli, detentore di uno score che lascia l’amaro in bocca un po’ a tutti, addetti ai lavori e non, dai tifosi che vorrebbero tornare ai fasti di tempi anche piuttosto recenti, come quelli di fine 2011, all’allenatore che, supportato dal patron Aurelio De Laurentiis, ha infranto la promessa fatta ad inizio campionato di non parlare degli arbitri, accusando prima l’assenza di ben cinque punti tolti ai partenopei ingiustamente nelle ultime gare, e invitando poi i direttori di gara a concedere interviste nei post partita così come fanno giocatori e allenatori. Ma bando ai preamboli è ora di presentare una sfida che promette sempre spettacolo, tra il Napoli ed una squadra che nonostante sia seconda in classifica, è in leggera flessione: il Milan.
Per la sfida contro i campioni in carica, Mazzarri ha deciso di affidarsi ai titolarissimi, il problema è che ormai questi sono più di undici, quindi è da vedere effettivamente chi scenderà in campo e chi vincerà i rispettivi ballottaggi. Le certezze dovrebbero riguardar il reparto difensivo in toto, con De Sanctis in porta e il trio composto da Campagnaro, il capitano Cannavaro tornato in piena forma e Aronica. A centrocampo continua a strappare applausi e ad ottenere conferme Walter Gargano, al punto che il ballottaggio per domani non riguarda lui, ma addirittura Inler, considerato giocatore chiave della squadra, che si contenderà la maglia con il connazionale Blerim Dzemaili. Sugli esterni Maggio ed uno tra Dossena e Zuniga, con il colombiano in vantaggio sull’esterno italiano, si occuperanno delle corsie, settore che diversi esperti hanno definito la zona di campo sulla quale si deciderà la partita, poiché attaccare il Milan sugli out rappresenta il punto nella difesa dove è più possibile aprire una breccia, e forse è per questo che Allegri ha già pensato, almeno per la corsia destra, di schierare a centrocampo Emanuelson, in grado di dare una mano al compagno Abate. In avanti tornano di scena i tre tenori con Hamsik e Lavezzi alle spalle di Cavani. Purtroppo il regolamento prevede lo schieramento di dieci uomini più un portiere, altrimenti il dodicesimo uomo sarebbe stato sicuramente Goran Pandev. Quando son venuti meno i gol sudamericani, e in alcune partite serviva un colpo di genio, ci ha pensato il macedone, trascinando la squadra verso la vittoria in Coppa Italia contro il Cesena, cosa che gli è quasi riuscita anche in campionato, se non fosse stato per la svista arbitrale che ha decretato un fallo che di fatto, non ha convalidato la rete azzurra. Sicuramente scenderà in campo, seppur per una parte della partita, e tornerà a calcare uno stadio che, quando vestito di nerazzurro, gli ha dato tanto. Quattro giocatori sono stati lasciati a casa, ovvero Lucarelli, Donadel, Grava e Fideleff, mentre Edu Vargas, che ha fatto vedere qualche giocata interessante nel finale di partita dello scorso mercoledì, siederà in panchina pronto a rispondere ad un’eventuale chiamata del proprio tecnico.
Max Allegri affronta la sfida con il Napoli, da sempre avversario ostico per le big, nel peggiore dei modi. Sono ben dieci gli indisponibili, giocatori che domani saranno costretti a guardare la partita da posti diversi dal campo e dalla panchina. L’ultimo visitatore dell’infermeria dovrebbe essere Alessandro Nesta, alle prese con problemi muscolari. Il difensore va ad aggiungersi quindi alla già lunga lista che presenta nomi importanti, forse anche fondamentali, per il tecnico: difensori come l’ex laziale e Yepes, centrocampisti come Flamini, Gattuso, Aquilani, i rientranti Merkel e Strasser, o come il temuto Kevin Prince Boateng, e attaccanti del calibro di Pato e Cassano ricopriranno, seppur assenti, un ruolo chiave nel match, in quanto la loro assenza sicuramente inciderà. Di conseguenza, davanti al portiere Abbiati, i quattro di difesa saranno Abate e Antonini, per il quale c’è odore di ballottaggio con Zambrotta, sugli esterni, mentre Thiago Silva e Mexes si posizioneranno al centro. A metà campo Ambrosini, Nocerino ed Emanuelson tenteranno di supportare il trequartista Seedorf. Si tratta certamente di una linea mediana che garantisce muscoli alla squadra, e potranno farsi valere in fase passiva con il raddoppiamento delle marcature e nei momenti di possesso palla garantendo quegli inserimenti che hanno messo in mostra un giocatore che non sembrava un grande acquisto ma che invece ha saputo ritagliarsi un posto nell’organico, l’ex palermitano Nocerino, che quest’anno mostra un feeling con la rete decisamente sorprendente. Davanti a Seedorf poi, la certezza è lo svedese Zlatan Ibrahimovic, minaccia sia in modo diretto che indiretto, poiché nel corso della stagione ha regalato diversi assist ai compagni, senza per questo far decadere la sua nomea di bomber; in compagnia dell’uomo “scudetto” dovrebbe scendere in campo uno tra Robinho e il giovane El Shaarawy, ragazzo in crescita che fa di certo ben sperare ai tifosi rossoneri. In panchina dovrebbero sedersi, oltre a uno dei due giocatori, la nuova punta del diavolo, Maxi Lopez, e Van Bommel, che potrebbe beneficiare di un turno di riposo, lasciando il compito di comandare la linea mediana ai compagni.
Se si tiene conto della statistica secondo la quale il Napoli sembra iniziare a fare sul serio solo quando passa in svantaggio, si consiglia caldamente di sperare in una rete rossonera. Guardando però più attentamente, ci si accorge che il Napoli parte sempre con il 3-5-2 classico, il quale nelle recenti prestazioni non ha convinto tanto, mentre quando, per condizioni di svantaggio o per decisioni dell’allenatore, si passa alla difesa a quattro, con due mediani e tre trequartisti dietro l’unica punta, le cose cambiano drasticamente, ed il Napoli diventa un’altra squadra, molto più aggressiva. Mancherebbe, a quel punto, solo un po’ di cinismo sotto porta, perché le palle gol arrivano, il problema è che non si tramutano in reti. Forse proprio questo potrebbe essere il tallone d’Achille di questo acciaccato Milan: le corsie esterne potrebbero essere attaccate con più insistenza se la difesa garantisse a Maggio e socio di attaccare, tralasciando relativamente la fase passiva. Così facendo sarebbe più facile servire palloni in mezzo e sfruttare le capacità di Cavani. Un altro fattore a vantaggio del Napoli, poi, è il ritorno di Lavezzi, faro della squadra anche solo per la sua capacità di creare superiorità numerica saltando l’avversario. Cose che decisamente non sono da tutti.
I presupposti per un grande spettacolo ci sono. Il Napoli vola nella gelida Milano: può il diavolo restare scottato dalla visita del ciuccio azzurro?
Dirigerà l’incontro il signor Rizzoli di Bologna.

Emanuele Romolo Criscuolo

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