Due squadre gemellate e tre punti che servono più ai padroni di casa che agli ospiti: eccovi servito Napoli-Genoa, anticipo di Serie A. Il numero delle restanti partite di questo campionato può essere racchiuso in una sola mano, ed è quindi il momento, per chi ne ha bisogno, di effettuare lo “sprint di fine anno”, un po’ come il tour de force che i genitori chiedevano ai bambini per gli ultimi giorni di scuola.
Il massimo impegno potrebbe essere richiesto più agli uomini di Mazzarri: dopo aver sognato la vetta della classifica, gli azzurri sono stati ricacciati la scorsa domenica dal Palermo a ben nove punti dal Milan e ad uno dall’Inter. Il tecnico afferma che “non ci si deve porre limiti”, soprattutto per domani sera, dove la squadra dovrà reagire ad una cosa mai vista prima della scorsa settimana da quando c’è sulla panchina azzurra il livornese: due sconfitte di fila. Per la sfida dunque l’allenatore ha deciso di rimettere in discussione un po’ di ruoli. Il ballottaggio tra Aronica e Ruiz sembra dare favorito il siciliano stavolta a completare il reparto difensivo con il rientrante dalla squalifica Cannavaro e Campagnaro. Qualche dubbio è previsto anche per la zona centrale del campo, con uno tra Zuniga e Maggio sulla destra, Dossena a sinistra, e Gargano a fare coppia con Yebda. Sarebbe infatti questa la novità di centrocampo: Pazienza lasciato in panchina, magari anche per provare a vedere come giocano assieme l’algerino e l’uruguaiano che, a differenza del numero 5 azzurro, dato già per sistemato alla corte di Ballardini, l’anno prossimo potrebbero continuare a stare all’ombra del Vesuvio. In attacco si tornerà a vedere Lavezzi, anch’egli rientrante da una squalifica, in coppia con Hamsik dietro al “Matador” Cavani. Ancora una volta l’ultima partita ha dimostrato quanto la squadra campana “dipenda” dai movimenti elusivi, dagli scatti, dalla progressione e dalle invenzioni di questo giovanotto made in Argentina che quando è sul campo riesce sempre a creare occasioni interessanti. Facile quindi chiedersi cosa sarebbe successo al Barbera se sul campo fosse sceso anche il numero 22 partenopeo.
Dall’altra parte del campo si vedrà un Genoa che ha 45 punti: troppi per essere coinvolti nella lotta salvezza e troppo pochi, salvo clamorosi imprevisti, per riuscire a centrare l’ultimo posto valido per l’Europa. Ballardini ha a che fare con mezza formazione titolare assente, a cominciare dagli infortunati Veloso e Rossi fino ad arrivare agli squalificati Palacio, Milanetto e Dainelli, il cui giallo rimediato la scorsa settimana sa molto di “esserselo cercato” stile Sergio Ramos in Champions League. I tre dunque potrebbero aver preferito scontare la squalifica durante questa gara per essere disponibili per il prossimo turno in vista del derby della Lanterna contro una Sampdoria sull’orlo del baratro. Da valutare poi le condizioni di Rafinha, dato in forse per influenza. La retrovia quindi vedrà Kaladze e Moretti al centro con Mesto e il napoletano Criscito a sinistra. A metà campo Konko e Antonelli sulle fasce, con Kucka e il probabile Rafinha a centro. Davanti un altro napoletano cercherà di rovinare il sabato sera agli spettatori del San Paolo, Floro Flores. Il ragazzo ha trovato forse il modulo adatto a sé riuscendo a gonfiare la rete avversaria diverse volte ed esibendosi anche in giocate degne di nota. A far coppia con lui ci sarà Paloschi.
Un Genoa afflitto dalle assenze, ma pur sempre un avversario da non prendere sotto gamba. Il tallone d’Achille della formazione rossoblu, oltre ai vari forfait, potrebbe essere l’inferiorità di determinazione, quella determinazione che si legge negli occhi di Mazzarri quando parla di reazione: questa macchina, metafora da lui usata per indicare la squadra, ha ancora quattro “finalissime” davanti a sé, 12 i punti in palio. “Si deve andare a tavoletta”. Alla fine si vedrà. La partita è importante, chiude una settimana che ha avuto il coraggio di sottolineare molte cose, una su tutte, che sicuramente avrà colpito i tifosi napoletani, è la prestazione di Lionel Messi contro il Real di Mourinho: molti esperti hanno affermato che la “pulce” ora è in grado di essere messa a paragone con il calciatore dei calciatori, Diego Armando Maradona. Beh, perdonate l’opinione di una persona che è di parte, ma tra giocare in una squadra che è già grande e andare invece a creare un’età dell’oro in una città che ha imparato a sognare con te, c’è qualche differenza.
Arbitro della sfida sarà il signor Gabriele Gava di Conegliano.
NAPOLI (3-4-2-1):
De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Yebda, Dossena; Hamsik, Lavezzi, Cavani.
A disposizione: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Zuniga, Pazienza, Mascara, Lucarelli.
All. Mazzarri.
GENOA (4-4-2):
Eduardo; Mesto, Moretti, Kaladze, Criscito; Konko, Rafinha, Kucka, Antonelli; Paloschi, Floro Flores.
A disposizione: Scarpi, Chico, Jelenic, Jankovic, Destro, Boselli, Rodriguez.
All. Ballardini
Emanuele Romolo Criscuolo
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