Finito il calciomercato. Oramai i giochi sono fatti, le pedine pronte. Ora c’è solo da giocare e vincere, per far valere le proprie motivazioni e azioni da qui a maggio. Per la verità, il mercato di riparazione del Napoli è stato contrassegnato da un mantenersi ai margini, assistendo alle varie avversarie che si rinforzano, e credendo nei giocatori e nella squadra consegnata nelle mani di Mazzarri in estate, Edu Vargas a parte. Ora sembra inutile dare la sufficienza o meno alle mosse di Bigon e del suo entourage, poiché al momento c’è solo da rimboccarsi le maniche e dare il meglio. Per dimostrare la propria forza, il Napoli scenderà in campo al San Paolo contro il Cesena.
Dopo la sconfitta di Genova che certo non è piaciuta ai tifosi azzurri, ai partenopei tocca ospitare un Cesena che si è fatto sentire in fatto di mercato in queste ultime ore. Per il terzo match dell’anno contro gli emiliani Mazzarri ha deciso di mischiare le carte, anche in vista dell’assenza di Cannavaro, comunque convocato. Con De Sanctis in porta, la difesa sarà composta da un trio tutto nuovo: Federico Fernandez al centro della difesa a fare le veci del capitano assente, Gianluca Grava probabilmente in luogo di Campagnaro, in flessione negli ultimi tempi, e Aronica sul centro sinistra che concede nuovamente la panchina a Britos. A centrocampo Inler e Gargano scenderanno in campo affiancati dagli esterni Maggio e Dossena. In avanti, con la squalifica di Lavezzi, il Napoli dovrebbe tornare nella modalità ammirata durante l’infortunio del “pocho”, meno veloce ma più cinica. Al posto del numero 22, quindi, dovrebbe esserci il tandem Hamsik-Pandev, con Edinson Cavani, il quale sembra aver trovato nuovamente feeling con la rete, uno degli aspetti più positivi del recente periodo, come unica punta. Per la verità, c’è anche un’altra possibilità per il reparto offensivo, quello c’è di lasciare lo slovacco in panchina per fare spazio a Dzemaili, che tornerebbe utile a Mazzarri anche nella fase passiva, disponendosi sulla linea dei centrocampisti, ma decidere di privare la squadra del numero 17, che in diverse occasioni è stato una vera e propria “disgrazia” per gli avversari, sembra un’ipotesi quanto mai azzardata, molto rischiosa, visto che è stato criticato diverse volte il turnover massiccio adoperato dal mister toscano. Lasciare l’attacco quanto più integro possibile dovrebbe nuocere alla difesa del Cesena, che con i nuovi acquisti tenta di dare una svolta al campionato, per centrare l’obiettivo quanto prima. Cosa che anche il Napoli dovrebbe tentare di fare: riacciuffare il treno che conduce al conseguimento delle proprie ambizioni.
Trattando gli obiettivi, c’è da dire che il Cesena ha necessità di punti. La squadra che l’anno scorso si era presa diverse soddisfazioni quest’anno sembra non esserci più, forse anche in seguito alla cessione di diversi giocatori come Jimenez. Ma Arrigoni non si dà per vinto, e anche se non potrà usare i nuovi calciatori arrivati nelle ultime ore di mercato alla sua corte, tenterà il colpaccio, cosa che gli riuscì quasi in Coppa Italia poche settimane fa, quando andò in vantaggio e poi si lasciò recuperare forse anche perché la squadra era composta da troppi inesperti. Come Pioli con il Bologna e Sannino con il Siena, l’allenatore dei romagnoli ha deciso di adottare uno schieramento che riesca ad inibire le corsie laterali del Napoli. Un 3-5-2 quindi, con Antonioli a guardia dei pali, Moras, Von Bergen e Rodriguez a formare il trio difensivo. Comotto e Pudil sugli out si assicureranno più che altro di rovinare la serata a Maggio e Dossena, quindi probabile che non si spingano tanto in avanti per evitare contropiedi fulminanti, mentre Guana, Parolo e Martinho dovrebbe prendere il controllo del centrocampo, con un ballottaggio tra il primo e Colucci. Con la partenza di Candreva che indosserà la maglia della Lazio e l’assenza di Mutu, lasciato a casa, in avanti ci si affiderà a Rennella, giocatore rivalutato da Arrigoni proprio dopo la sfida di Coppa Italia, e Malonga, in attesa di avere a disposizione un giocatore come Iaquinta che non gioca da quasi un anno ma che può dare un buon contributo alla causa bianconera.
Con la Juventus fermata dalla natura, le squadre in cima tenteranno tutte di fare bottino pieno, ma calcolando la difficoltà di diverse sfide, quella di domani potrebbe essere una delle ultime possibilità per il Napoli di avvicinarsi e guadagnare punti sulle altre. Del resto sfide come quella del Milan che fa visita alla Lazio o della Roma che invece oltrepassa il Mediterraneo in cerca di punti in terra sarda, o ancora l’Udinese che riceve il Lecce che ha battuto l’Inter, il quale si scontra con il Palermo, potrebbero offrire una ghiotta occasione ai partenopei che nel migliore dei casi potrebbero scavalcare gli uomini di Luis Enrique e avvicinarsi ai nerazzurri in vista dello scontro diretto. Il tallone d’Achille del Cesena è lì dietro: se il Napoli gioca da Napoli, il trio difensivo non potrà molto, neanche schierandosi a cinque e bloccando gli esterni. La precisione di Pandev nei passaggi e negli inserimenti può fare davvero male, e non è una sua colpa se non ha saputo incidere sul match di Marassi: è un giocatore che ha bisogno di una prima punta, che gli porta via l’uomo o che magari scatta attendendo un suo passaggio filtrante, cose che Cavani è abile nel fare. La ricetta per gli azzurri, in definitiva, potrebbe produrre un piatto prelibato, ma c’è una domanda che oramai quasi tutti si fanno: il Napoli ha scelto di dedicarsi alle coppe, mettendo un po’ da parte il campionato. E’ passato del tutto l’appetito in Serie A?
Dirigerà il match il signor Banti di Livorno.
NAPOLI (3-4-2-1):
De Sanctis; Grava, Fernandez, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Dossena; Hamsik, Pandev; Cavani.
A disposizione: Rosati, Zuniga, Britos, Donadel, Dzemaili, Chavez, Vargas.
All: Mazzarri
CESENA (3-5-2):
Antonioli; Moras, Von Bergen, Rodriguez; Comotto ( Ceccarelli), Martinho, Guana (Colucci), Parolo, Pudil; Malonga, Rennella.
A disposizione: Ravaglia, Ceccarelli (Comotto), Rossi, Arrigoni, Colucci (Guana), Martinez, Lolli.
All: Arrigoni.
Emanuele Romolo Criscuolo
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