Di mattina bussa la Guardia di finanza, di pomeriggio i consiglieri comunali. Doppio blitz allo stadio San Paolo. Al centro delle indagini dei finanzieri i ricavi derivanti dall’utilizzo dell’impianto sportivo. Nel mirino della commissione sport del Comune invece finisce la gestione delle palestre dello stadio: scoperto a sorpresa anche un centro massaggi.
“Ci dicono che il centro massaggi paga regolarmente il fitto, ma avvieremo controlli”, dichiara il presidente della commissione Gennaro Esposito. In piazzale Tecchio arrivano gli agenti del nucleo investigativo della Guardia di finanza. Due ore trascorse negli uffici dello stadio per acquisire le carte relative alla convenzione tra Palazzo San Giacomo e il Calcio Napoli.
Le indagini partirebbero da un esposto presentato nei mesi scorsi alla Procura della Corte dei conti. Storia di un debito pregresso tra il presidente De Laurentiis e il Comune che è proprietario del San Paolo: quasi 5 milioni i soldi non versati dal Napoli fino a giugno 2012 per la concessione dell’impianto. A dicembre scorso il sindaco de Magistris e la società sportiva siglano un accordo. Necessario. Il Comune rischia un danno erariale sui canoni non riscossi, come scrive anche l’avvocatura.
Da gennaio De Laurentiis è pronto a pagare, ma manca su quell’atto ancora la firma del dirigente comunale: è stallo a Palazzo San Giacomo. Perché si stanno esaminando centinaia di fatture dal 2005: da un lato il Napoli non ha pagato il fitto, ma dall’altro ha finanziato negli anni lavori di manutenzione che spettavano al Comune. Per cui si è pervenuti a una compensazione.
Attacca il presidente della commissione sport, Esposito: “Non penso si possano scontare dai canoni le somme spese dal Napoli per lavori nello stadio, vigendo in materia la normativa sull’appalto per le opere pubbliche che richiede sempre e comunque la procedura di evidenza pubblica per eseguire i lavori”. Vanno via i finanzieri ed entrano verso le 15.30 i consiglieri comunali della commissione sport: il presidente Esposito, accompagnato dal commissario David Lebro (Udc).
Ispezione nelle sei palestre dello stadio assegnate ad associazioni sportive a fronte di un fitto orario o mensile. “Sono emerse situazioni anomale – dichiara Lebro – riguardano l’utilizzo e la distribuzione degli spazi. Le esamineremo in commissione, dove spero si presenterà il dirigente del servizio grandi impianti sportivi, Giuseppe Arzillo, oggi assente pur essendo a conoscenza di questo appuntamento”.
Panico tra i dipendenti dello stadio quando i consiglieri pretendono di aprire una porta blindata all’interno di una palestra adibita a scuola di ballo. Nessuno ha le chiavi. Che cosa si nasconde? Tende color lilla, un lettino, cartelli con un prezziario e numeri di telefono di massaggiatrici. “Mi dicono che viene pagato regolarmente un fitto per questa stanza – dichiara il presidente Esposito – ma voglio approfondire. Nutro forti perplessità: alcune aree potrebbero avere un’altissima redditività, ma il Comune per ora ricava pochissimo rischiando di creare sacche di privilegio”.
Fonte: La Repubblica
La Redazione
M.V.
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