Assumono contorni sempre più precisi i gravi fatti accaduti ieri all’esterno dell’Olimpico. Nella conferenza stampa, indetta dalla Questura, il capo della Digos Diego Parente ha spiegato che la dinamica degli scontri prima della finale di Coppa Italia è “tanto semplice quanto folle”. A sparare contro i tifosi napoletani è stato l’ultras della Roma, Davide De Santis, che ha prima provocato i supporter partenopei, poi, vistosi circondato, ha sparato contro di loro 4 colpi di arma da fuoco.
LA PROVOCAZIONE — De Santis, ha spiegato Parente, “si è portato da un circolo ricreativo dove lavorava e ha inteso lanciare artifizi pirotecnici e sfidare i tifosi napoletani che passavano di lì. Questi ultimi hanno raccolto la sfida, lo hanno inseguito. Lui è scivolato, si è visto circondato e ha esploso i colpi di pistola”.
IL GESTO DI UN SINGOLO — Per il questore Massimo Mazza si può parlare solo del “gesto di un singolo, non c’entra la tifoseria della Roma. Né i tifosi della Roma né quelli della Lazio si sono mai materializzati sulla scena”. Il questore ha poi escluso che ci sia mai stata una trattativa in relazione alla sospensione o meno della gara tra Fiorentina e Napoli. “Non c’è stata nessuna trattativa – ha spiegato Mazza – Non si è mai pensato di non far giocare le due squadre: società, federazione e forze dell’ordine erano tutti concordi sul fatto che la partita si sarebbe giocata”. Ad Hamisk, ha continuato il questore della capitale, è stato accordato il permesso di informare i tifosi, su richiesta di questi, sulle condizioni di salute del ferito.
Fonte: Gazzetta.it
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