La verità. E la giustizia. E’ dal tre maggio che l’aspettano una madre e un padre; ed è dal tre maggio che la chiede chi ha una coscienza. La verità e la giustizia: perché quella sera, d’una brutalità delinquenziale sconcertante, non resti un buco nero. La verità va inseguita faticosamente e le difficoltà di indagini che eppur si muovono, anche lentamente: da ieri, nel registro degli indagati per l’omicidio di Ciro Esposito, ci sono altri quattro ultras della Roma, sono sospettati d’essere stati i complici di Daniele De Santis, ch’è detenuto nell’ospedale Belcolle di Viterbo.
LA NOVITA’. C’è da squarciare quel velo spesso di omertà, c’è da scovare tra chi c’era e può fornire anche un minimo indizio, c’è da scoprire eventualmente chi sa e non parla per paura: c’è comunque un pool di inquirenti che da ieri ritiene quell’omicidio frutto dell’operazione d’un commando, De Santis – chiamato “Gastone” – più altri quattro, che Eugenio Albamonte ed Antonino Di Maio, i pm titolari di un’inchiesta dimostratasi complessa, ascolteranno all’inizio della prossima settimana.
INDIZI. La verità va ricostruita rimuovendo quei caschi a chi fosse al fianco di Gastone nel vialetto adiacente viale Tor di Quinto: hanno un volto, certo che ce l’hanno, però va definito al di là di ogni ragionevole dubbio. Per ora, c’è una svolta, ci sono altri quattro nomi che vanno ad inserirsi nel puzzle e c’è la sensazione di aver cominciato ad avvicinarsi ai complici di De Santis, dei quali s’erano perse le tracce da due mesi circa.
L’INVOCAZIONE. E’ dal tre maggio che i genitori di Ciro Esposito vogliono sapere cosa sia successo, perché sia successo e sono passate le terribili nottate della veglia e poi la tragedia è divenuto lutto collettivo d’una città intera, d’un Paese che ha una sua coscienza civica. E’ dal tre maggio che Antonella, la mamma-coraggio, ha invocato verità ed ancora l’aspetta, assieme a suo marito, alla fidanzata di Ciro, assieme ai propri legali, Sergio Pisano e Damiano De Rosa, che hanno commentato con la sobrietà d’una famiglia dilaniata dal dolore. «L’iscrizione nel registro degli indagati è segno evidente che la Procura continua incessantemente il suo lavoro di approfondimento investigativo per far emergere tutti gli aspetti, anche quelli più nascosti, di questa tragica e dolorosa vicenda».
SVILUPPI. Dunque, altri quattro ultras giallorossi, assieme a De Santis, accusati di concorso in omicidio: la Digos è già andata a frugare nel loro tre maggio e ha proceduto alle perquisizioni, per saperne di più, per aver certezze su quel che accade quel pomeriggio, intorno allo stadio Olimpico, intorno alle 18, quando Ciro Esposito venne colpito. De Santis non parla, ma i testimoni sì: e qualcuno ha visto un gruppo d’uomini con i caschi, forse l’ultimo ostacolo per avere la verità, per aver giustizia.
Fonte: Corriere dello Sport
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