La Corte di giustizia federale ha parzialmente accolto il ricorso della Juve Stabia riducendo da 5 a 3 i punti di penalizzazione. Un verdetto che consente ai gialloblù di agganciare il Crotone a quota 16 e uscire dalla zona retrocessione mettendosi alle spalle, tra le altre, Albinoleffe e Modena, le due formazioni attese al Menti nelle prossime due settimane. Una soddisfazione che viene accolta con grande moderazione da un patron Franco Manniello che intende andare avanti nella propria battaglia:
«Non ci fermeremo qui, questo verdetto ci soddisfa solo in parte – afferma il presidente -. Rispetto alle richieste di Palazzi sono stati compiuti degli importanti passi avanti, ma essendo certo della nostra innocenza intendo portare avanti questa battaglia fin quando la Juve Stabia non sarà assolta. Al momento attendiamo la pubblicazione della sentenza per poter leggere le motivazioni che giustificano la riduzione di soli 2 punti, poi provvederemo a presentare il nostro ricorso al Tnas. In campo abbiamo conquistato 20 punti e, eccezion fatta per la sanzione di -1 giustamente comminataci in estate per il ritardo nei versamenti dei contributi Irpef ed Enpals, pretendo che ci siano riconosciuti tutti».
Decisione confermata anche dal legale Fulvio Pellegrino:
«Personalmente sono molto felice, partire dalla richiesta di 9 punti avanzata dalla Procura federale e giungere a 3 rappresenta una bella vittoria – sottolinea l’avvocato, affiancato nella presentazione del ricorso da Mattia Grassani -. La società è intenzionata a procedere sino a quando non otterrà l’assoluzione completa, ma prima di poter iniziare a lavorare in tal senso dovremo studiare con attenzione le motivazioni avanzate dalla Corte di giustizia federale. È giusto che il club voglia dimostrare la propria innocenza presso tutte le sedi opportune e questo sconto sulla pena rappresenta un ottimo punto di partenza».
Chi invece non può sorridere è Roberto Amodio, direttore sportivo dei gialloblù all’epoca del derby Juve Stabia-Sorrento finito sotto inchiesta, il cui appello contro la squalifica di 3 anni è stato rigettato.
«Siamo intenzionati a continuare la nostra battaglia anche per lui, è ingiusto che paghi per colpe che non ha – dichiara in sua difesa Manniello -. Amodio è una persona correttissima e ha sempre agito per il bene dei club per cui ha lavorato sia da calciatore che da dirigente, fa male vederlo fuori da un mondo del calcio che per lui è tutto».
Le due parti lese procederanno dunque ancora assieme dinanzi al terzo grado di giustizia, il Tnas, il tribunale nazionale arbitrale per lo sport. Se la sorte di Amodio è indipendente da quella dei gialloblù, altrettanto non vale per questi ultimi. Dovesse infatti essere ridotta o annullata la pena dell’ex ds, verrebbe infatti rivalutata ulteriormente la posizione della Juve Stabia in quanto è lui l’unico tesserato stabiese implicato nella vicenda. In attesa di ulteriori sviluppi i gialloblù possono ora godersi una posizione di classifica che, seppur non ancora equiparabile a quella realmente meritata sul campo, permetterà di affrontare i prossimi impegni con un pizzico di serenità in più.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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